In una intervista rilasciata al ‘Quotidiano Nazionale’ è intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso
Non si tratta affatto della prima volta che menziona questo tipo di argomento. Allo stesso tempo non ha cambiato assolutamente idea in merito e spinge affinché il nostro Paese sia in prima fila. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, spinge per l’Intelligenza Artificiale. Lo ha ribadito in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Quotidiano Nazionale‘. In particola modo sulle nuove regole, le materie prime critiche, il digitale e lo spazio. Questo e molto altro verrà affrontato.
Dove? In Giappone. Ed è proprio nel Paese asiatico dove si trova, in questo momento, il ministro. Insieme ai paesi del G7 vogliono continuare a vederci chiaro in merito all’IA. Tanto da precisare che l’Italia ha sempre sostenuto la presidenza giapponese del G7. “Siamo pronti a portare avanti il prezioso lavoro svolto da loro nell’ambito dell’Hiroshima Ai Process sull’implementazione dei principi guida internazionali. L’obiettivo è quello di elaborare un codice di condotta internazionale per le organizzazioni che sviluppano sistema di ia avanzati“.
Il ministro ha continuato dicendo: “L’Intelligenza Artificiale deve continuare ad essere sicura, protetta ed affidabile in tutto il mondo. Assolutamente non dannosa per le comunità. Il nostro obiettivo è quello di esplorare i diversi ruoli dell’Ai nella cybersecurity. Sia come vettori di attacchi sofisticati sia come vettori di sistema di difesa innovativo“.
Poi precisa: “Non è un mistero che il Giappone sia il nostro secondo partner commerciale in Europa, oltre ad essere un alleato strategico. Tra i due Paesi c’è una sicura e stabile integrazione produttiva e tecnologica. Speriamo in una spinta importante da parte dell’Unione Europea per poter crescere da questo punto di vista“.
Sulle questioni di casa nostra ha concluso dicendo: “Riapertura delle miniere? Con il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin stiamo lavorando su questo. Le stesse che potranno contribuire agli obiettivi comuni europei per favorire l’attività di impresa. Il Pnrr ci permetterà di di finanziare il progetto Transizione 5.0 che ha ottenuto il pieno consenso da parte della Commissione che ci ha assegnato circa 6,4 miliardi di euro“.
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