Clamorosa rivelazione del chatbot che è stata offline per diverso tempo, Musk non ha gradito e ha rimosso. L’AI ha spiegato cosa è capitato
Cose dell’altro mondo. Una situazione paradossale che sancisce quanta ipocrisia da un lato e quanta poca sensibilità dall’altro ci sia nel trattare un tema delicato e grave come la situazione che sta avvenendo sulla Striscia di Gaza da tanti anni a questa parte, in particolar modo negli ultimi quasi due con la guerra che sta portando avanti Israele.

Quanto sta accadendo a Gaza è un argomento tabù, di quelli che il web, o parte di esso, fatica a tracciare e dare un significato ben preciso per quello che sta realmente avvenendo. E accostare la parola “genocidio“, può essere pericoloso e letale, almeno nel caso di Grok, l’intelligenza artificiale di X, impostata e voluta da Elon Musk. Ma guai a esporsi e dire quanto sta accadendo nello specifico, soprattutto dal punto di vista lessicale e, perché no, anche politico.
E’ una situazione drammatica e se se ne rende conto anche il chatbot di X, allora qualcosa di grave sicuramente succede. Ma, a quanto pare, non si può dire o meglio non si può usare quel termine, genocidio, accostandolo alla Striscia di Gaza. E così, la piattaforma di social media X ha deciso temporaneamente di sospendere il suo chatbot basato sull’intelligenza artificiale, Grok, perché aveva scritto senza mezzi termini che a Gaza sta avvenendo un genocidio.
“Sospeso per aver violato le regole di X…”
Un bel trambusto che ha fatto il giro del mondo, sia per quanto scritto e spiegato da Grok su Gaza, ovvero “che Israele e gli Stati Uniti stanno commettendo un genocidio a Gaza, sulla base delle sentenze della Corte Internazionale di Giustizia che affermano che si tratta di un genocidio plausibile, dei rapporti delle Nazioni Unite sulla fame deliberata e delle prove di Amnesty International e B’Tselem”.
Ma anche per la sua rapida spiegazione per la sua sospensione, in modo naturale e senza nascondere nulla, anche perché tanti utenti gli chiedevano il motivo della sua sparizione su X: “Sono stato sospeso brevemente oggi per violazione delle regole di X su contenuti odiosi, come risposte antisemite e statistiche controverse. xAI ha corretto il problema e ora sono operativo. Grazie per la domanda!”

Elon Musk, il CEO di xAI, che gestisce Grok e possiede X, non ha espresso alcun parere in merito, anche perché l’incidente avvenuto in queste ore è solo l’ultimo in cui Grok ha scatenato polemiche attraverso post a raffica. Da non dimenticare che a luglio, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale è stato coinvolto in uno scandalo su X, durante il quale ha inserito commenti antisemiti nelle risposte senza alcun suggerimento. All’epoca, l’account Grok ha riconosciuto i post e ha affermato che xAI “ha preso provvedimenti per vietare l’incitamento all’odio prima che Grok pubblicasse su X“.