Nuova tassa pronta ad abbattersi sui contribuenti: riguarda i pagamenti con i contanti. Vediamo che cosa cambierà a partire dal prossimo anno.
Il 2026 è sempre più vicino ma c’è ancora ampio spazio di manovra per quello che riguarda la futura Legge di Bilancio. Infatti non è stato deciso ancora tutto nei minimi particolari. Pertanto teniamoci pronti a parecchie sorprese e cambiamenti di rotta da qui al 31 dicembre 2025.

Il Governo guidato dal premier Giorgia Meloni ha deciso di apportare modifiche sostanziali in materia di tasse e di pensioni. Queste ultime rappresentano sempre un nodo duro da sciogliere ma, step dopo step, ci si avvicina progressivamente, se non all’eliminazione, quantomeno ad un superamento della Legge Fornero.
In materia di tasse sappiamo che, dal 2026, la seconda aliquota Irpef passerà dal 35 al 33%. Ma le novità non finiscono qua. Dai banchi di Fratelli d’Italia è arrivata una proposta che fa tremare: introdurre una tassa sui pagamenti in contanti e cambiare le soglia limite entro cui si può utilizzare questa modalità di pagamento.
Addio contanti: se li usi dovrai pagare una tassa di 500 euro
Anno nuovo e tasse nuove anche se questa davvero fa tremare milioni di cittadini: una tassa sui pagamenti in contanti. Un’ ulteriore spinta, insomma, verso l’abbandono definitivo delle banconote e il passaggio definitivo agli strumenti digitali. Non solo: potrebbe cambiare anche la soglia limite di pagamento in contanti.

Ad oggi, nel nostro Paese, possiamo pagare al massimo 4.999,99 euro in contanti. Se si supera tale soglia tanto chi compra quanto chi vende e accetta il pagamento andrà incontro ad una sanzione che parte da un minimo di 1000 fino ad massimo di 50.000 euro. Insomma i Governi – di qualunque casacca e colore – da anni spingono verso i pagamenti con strumenti digitali proprio per contrastare l’evasione fiscale e il riciclo di denaro sporco.
Tuttavia i contanti non sono illegali e, pertanto, ciascuno ha il diritto di pagare come preferisce. Tra le tante proposte ancora oggetto di discussione inserite nella Manovra di Bilancio, una sta facendo molto discutere: introdurre una tassa sui pagamenti con i contanti. La proposta arriva da Fratelli d’Italia. Il partito ha proposto di alzare la soglia dei pagamenti con i contanti fino a 10.000 euro ma di introdurre una tassa per chi opterà per questa modalità di pagamento.
In parole povere, se la proposta verrà approvata, dall’1 gennaio 2026, potremo effettuare pagamenti in contanti anche per cifre superiori ai 5000 euro senza pagare alcuna sanzione ma pagheremo una marca da bollo di 500 euro per tutti i pagamenti compresi tra 5000 e 10.000 euro. Libertà di scelta sì ma ad un prezzo. Un prezzo non esattamente esiguo e che, comunque, funzionerà da disincentivo ai pagamenti in contanti. Nessuna tassa, invece, per pagamenti in contanti sotto ai 5000 euro. La marca da bollo dovrà essere versata dall’acquirente tramite un contrassegno che dovrà essere apposto sulla copia cartacea della fattura da consegnare al venditore.





