Il crollo della Torre dei Conti e la morte dell’operaio romeno, tornano a far discutere. Un documento, datato 2022 fa discutere. E arriva l’accusa dell’esperto: “Segnali di incompetenza tecnica”
L’applauso che ha accompagnato l’estrazione dalle macerie del corpo di Ocaty Stroici, sapeva di liberazione: dopo dodici ore, l’operaio romeno di 66 anni che lavorava alla Torre dei Conti, era stato liberato. Ma dopo pochi secondi, ci si è subito resi conto della gravità delle sue condiziono. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’Ospedale Umberto I, dove è deceduto pochi minuti dopo.

Secondo la ricostruzione della struttura sanitaria, Stroici è arrivato al pronto soccorso alle ore 23.05 in arresto cardiocircolatorio. E’ stato sottoposto a manovre di rianimazione cardiopolmonare che, secondo quanto riferito dal personale del 118, erano già state avviate sul luogo del crollo. All’arrivo presso il DEA, Dipartimento Emergenza Urgenza l’équipe medica ha proseguito le manovre rianimatorie per circa un’ora. Tutti i tentativi si sono verificato inutili: l’uomo è morto a mezzanotte e venti.
Il crollo della Torre dei Conti: “Evidenti segni di incompetenza tecnica”
La Procura di Roma ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Nel procedimento è contestato anche il disastro colposo. L’area è stata posta sotto sequestro e gli inquirenti disporranno l’autopsia sul corpo della vittima. Chi indaga affiderà una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica di quanto avvenuto e individuarne le cause e responsabilità. Per evitare le interferenze a chi lavora alla messa in sicurezza dell’area di via dei Fori Imperiali, è stato annullato il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori, che tutti gli anni si svolge in occasione della cerimonia di deposizione della corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, presso l’Altare della Patria, da parte delle massime autorità costituzionali.

A 24 ore dal crollo della Torre, si discute sulle cause del crollo e su eventuali errori. “È impensabile che, in un’era come la nostra in cui si hanno a disposizione le soluzioni tecnologicamente più avanzate e sicure per gli interventi strutturali sul patrimonio culturale, sia avvenuto un crollo paragonabile a quello causato da un terremoto“, ha sottolineato l’archeologo Andrea Carandini. “Mi sembrano evidenti i segni di una incompetenza tecnica. Penso sia mancata la presenza di un adeguato ingegnere strutturista in un delicatissimo manufatto del IX secolo”.
La Torre aveva evidenziato dei problemi strutturali a partire dal 2022. Nella scheda allegata alla richiesta dei fondi del Pnnr si legge di “una diffusa disgregazione degli elementi costruttivi, che ha permesso la crescita di vegetazione spontanea, che penetrando nella muratura con le radici, ha contribuito al danneggiamento” e al “crollo di alcuni controsoffitti moderni”. Parole che evidenziavano come ci fosse bisogno di un intervento immediato: non rimandato di tre anni.
					




