Doveva essere il grande giorno dell’interrogatorio incrociato tra vecchi imputati e nuovi sospettati nel delitto di Chiara Poggi davanti alla procura di Parma, ma non sono mancati colpi di scena
Nell’ambito delle nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco, oggi era il giorno dei nuovi interrogatori. Oltre ad Andrea Sempio, erano attesi alle dichiarazioni a Pavia anche Alberto Stasi, già condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, trovata morta nella sua abitazione la mattina del 13 agosto 2007, e come testimone anche Marco Poggi, fratello di Chiara, a Venezia dove risiede.

E’ uno dei casi di cronaca nera e giudiziaria che più hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica italiana. Una tragica storia di cronaca iniziata in una calda mattinata di agosto e un interrogativo che, nonostante una sentenza di Cassazione, che dovrebbe aver condannato l’unico assassino, sembra però aver lasciato più di un dubbio. Tanto che nelle ultime settimane la procura di Pavia, grazie alle nuove tecniche di indagine oggi a disposizione per esaminare le prove, è riuscita a riaprire il caso.
Il giorno della svolta
Quando il 12 dicembre 2015, al termine di più gradi di giudizio, la Cassazione conferma la condanna a 16 anni, già inflitta nel processo d’appello, per Alberto Stasi si aprono le porte del carcere come unico colpevole dell’assassinio dell’ex fidanzata dell’epoca, Chiara Poggi, uccisa una mattina di agosto nella villetta dove abitava con i genitori. Una sentenza che non ha mai convinto in pieno anche per alcuni errori palesi commessi nelle ore immediatamente successive all’omicidio nel raccogliere tutte le prove.

Ecco perchè non è apparso per nulla strano che, grazie a nuove indagini svolte con le nuove tecnologie oggi a disposizione, la Procura di Pavia ha potuto emettere l’11 marzo 2025 un avviso di garanzia per omicidio in concorso nei confronti di Andrea Sempio, all’epoca un amico del fratello di Chiara, Marco Poggi. Secondo la procura, al momento dell’omicidio sulla scena del crimine c’era la presenza di altre persone, cosa sempre smentita da tutti i gradi di giudizio che hanno portato alla condanna di Stasi. Oggi era previsto un passaggio importante di questa nuova fase delle indagini, quella di un interrogatorio in simultanea proprio tra Alberto Stasi e Andrea Sempio presso la Procura di Pavia e di Marco Poggi presso i carabinieri di Mestre, dove risiede.
Il colpo di scena dell’impronta
Mentre il legale che accompagnava Stasi al nuovo interrogatorio, uscendo dal tribunale, ha definito quella di oggi “una giornata positiva”, dopo che il suo assistito, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, ha risposto a tutte le domande davanti ai pm di Pavia che hanno riaperto delle indagini, c’è da registrare la clamorosa rinuncia all’interrogatorio di Andrea Sempio per un vizio procedurale. Infatti Sempio non si è presentato in tribunale perché i suoi avvocati hanno eccepito la carenza nell’invito a comparire di un avvertimento ritenuto fondamentale, ossia per una questione procedurale.

Ora la palla passa ai pm che dovranno decidere se notificare un nuovo invito a comparire, completando quella mancanza contestata dalla difesa, oppure ritenere che il loro atto non fosse affatto nullo e che Sempio, nonostante la convocazione ufficiale, non si è effettivamente presentato e quindi prendere i provvedimenti del caso. Insomma i colpi di scena in questa storia non sembrano finire mai, anzi, dopo le perquisizioni a casa dello stesso Sempio, dei suoi genitori e di alcuni suoi amici, ai ritrovamenti di oggetti da analizzare nel canale di Tromello vicino casa della nonna delle gemelle Cappa, nel pomeriggio è arrivata la clamorosa notizia, data dal TG1 della Rai, che ci sarebbe anche un’impronta proprio di Andrea Sempio accanto al cadavere di Chiara Poggi, uccisa quella mattina a Garlasco, secondo quanto scritto nella nuova perizia disposta dalla Procura di Pavia.