Un ragazzo, pur di non arrivare in ritardo alla prima prova, ha lasciato un biglietto agli agenti di polizia locale per giustificare la mancata sosta pagata durante l’esame di maturità
Tutti i residenti della Capitale sanno benissimo quale caccia al tesoro sia quella di trovare un parcheggio libero in determinati quartieri nelle ore di punta. Possiamo quindi tranquillamente immaginare la sensazione di impotenza e disperazione di un ragazzo che, arrivato al volante della propria auto nei pressi della scuola dove doveva sostenere la prima prova scritta dell’esame di Maturità, pur di non arrivare in ritardo in classe, ha provato a implorare i vigili urbani.
524.415 studenti sono pronti per sostenere la Maturità 2025, tra questi ci sono 13.066 esterni e i restanti candidati pari a 511.349 interni. Numeri che dimostrano la portata di questo evento su base nazionale, considerato un traguardo molto importante perché segna simbolicamente il passaggio all’età adulta, oltre che garantire un diploma che certifica le conoscenze e le competenze acquisite durante il percorso scolastico.
“Notte prima degli esami” cantava molti anni fa Antonello Venditti, cercando di interpretare le sensazioni che ogni ragazzo vive alla vigilia del primo banco di prova della propria vita, lo step che poi fa diventare adulti. Una canzone diventata un vero e proprio inno per uno dei momenti più emozionanti per uno studente che conclude il ciclo delle scuole dell’obbligo. Oggi è andata in scena per oltre mezzo milione di ragazzi la prima prova uguale per tutti, quella di Italiano.
Tra temi, saggi, descrizioni e analisi di un testo, ognuno ha fatto la sua scelta affidandosi a quello che, durante un percorso di studio e di conoscenza durato un anno, rientrasse più nelle sue corde. Per qualcuno, però, non bastava l’ansia di un’ultima notte passata probabilmente senza dormire, con i pensieri rivolti a quello che sarebbe accaduto il girono dopo, ma è arrivata anche quella della ricerca di un parcheggio per l’auto, prima di prendere dal sedile il dizionario e catapultarsi in classe senza fare nessun tipo di ritardo, che oggi non sarebbe stato davvero ammesso e giustificato in ogni caso.
Nella zona di San Paolo, nel quadrante sud della Capitale, uno dei maturandi, dopo aver girato per oltre 30 minuti nel disperato tentativo di vincere al superenalotto, ovvero trovare alle 8 di mattina un parcheggio libero dove lasciare la macchina per non entrare fuori tempo massimo per il tema d’Italiano, ha pensato bene di parcheggiare sulle strisce blu, ma senza pagare il relativo ticket a tempo. Il giovane, però, ha poi cercato la soluzione nella comprensione negli uomini della Polizia locale, lasciando un biglietto sul cruscotto con su scritto: “Vi prego, ho la Maturità, ho girato per 20 minuti“.
Un chiaro appello ai vigili per non essere multato. Un appello che però non ha scaldato il cuore degli uomini in divisa, che hanno lasciato cadere nel vuoto l’appello del giovane, multandolo per non aver pagato il costo del parcheggio. A Roma è da sempre difficile, se non impossibile, trovare un parcheggio libero e non è raro vedere dei biglietti con varie giustificazioni lasciati all’interno delle vetture. Ma gli agenti di polizia locale hanno regole precise da seguire e devono applicare le multe se non vengono rispettate le norme riguardanti la sosta a pagamento, anche in presenza di spiegazioni o motivazioni personali.
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