Le ultime analisi hanno portato i responsabili sanitari a lanciare un vero e proprio allarme: “La situazione in Italia sta degenarando. Servono misure imponenti”
Un vero e proprio allarme, lanciato dai responsabili sanitari, sta prendendo piede nel nostro Paese. In Italia si sta diffondendo un pericoloso focolaio, destinato a lasciare il segno e a creare disagi e pericoli. Nelle ultime settimane la situazione sta degenerando ed ha portato medici ed esperti a creare delle misure imponenti per provare a fermare l’epidemia e a limitare i problemi di salute per le persone.

In Italia si sta diffondendo un pericoloso focolaio, che ha portato al pronto intervento dei medici delle Asl, che si sono mobilitati per verificare l’esatta dimensione del problema e prendere immediatamente in esame le possibili contromisure. “La situazione è grave e serve una presa di coscienza e di responsabilità da par di tutti”, ha detto responsabile della Asl Abruzzo Giovanni di Paolo, spiegando nel dettaglio che cosa è accaduto.
Che cos’è la Peste del Gambero e perchè si sta diffondendo
Da qualche settimana si è diffuso un focolaio, chiamato afanomicosi: conosciuto anche come “Peste del Gambero“. Si tratta di un problema che ha messo a rischio la sopravvivenza del gambero ed ha portato a problematiche anche per la salute dell’uomo. Il problema è scattato in Abruzzo, nel letto del fiume Sangro, che costeggia diversi Paesi: molti dei quali all’interno del Parco Nazionale D’Abruzzo e Molise. Sono state ritrovate numerose carcasse del crostaceo. I sindaci della zona hanno chiesto l’aiuto dei responsabili di zona.

A muoversi è stato l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che ha rilevato la presenza del fungo patogeno Aphanomyces astaci, responsabile della malattia. Il monitoraggio effettuato sul bacino del Fiume Sangro ha portato a scoprire la verità: sono stati ritrovati gamberi della Louisiana morti o moribondi: quest’ultimi sono stati considerati portatori sani della malattia Gli esperti hanno escluso l’ipotesi di un inquinamento chimico: i pesci e i crostacei presenti erano sani e senza alcun problema. E’ stata invece confermata la presenza della “Peste del Gambero”. Il monitoraggio è stato effettuato nell’ultima settimana di settembre e i risultati sono arrivati solo negli ultimi giorni.
Dove sta prendendo piede la Peste del gambero? Che rischi ci sono per l’uomo?
Molti i comuni interessati: i sindaci hanno fatto scattare le prime misure restrittive: dal divieto di pesca a quello di immersione nelle acque; dall’assoluto divieto di prelievo ittico a qualsiasi movimentazione di gamberi, acqua e attrezzature. Per tutti quelli autorizzati ad operare in acqua, la Asl ha imposto la disinfezione di tutte le attrezzature utilizzando una soluzione di ipoclorito di sodio (candeggina) a 100 ppm, con un tempo di contatto minimo di 30 secondi. Le zone più colpite sono quelle di Roio del Sangro e Villa Santa Maria, in particolare lungo il torrente Turcano e il Fosso della Palude. Numerose carcasse sono state poi trovate anche in corrispondenza del torrente Gufo, affluente del lago di Bomba.

I responsabili sanitari hanno immediatamente lanciato l’allarme: La situazione è seria e richiede la massima collaborazione da parte di tutti”, ha dichiarato Giovanni Di Paolo, responsabile della Asl Abruzzo 2, competente sul territorio. “Le ordinanze emesse dai sindaci, che abbiamo sollecitato, sono uno strumento essenziale per creare una barriera e impedire che l’infezione si diffonda in altre aree del bacino del Sangro. Rispettare i divieti è un atto di responsabilità per la tutela della biodiversità del nostro territorio”. E’ giusto ricordare che la Peste del Gambero non porta problematiche dirette alla salute dell’uomo.Il vero danno dell’afanomicosi è ecologico e ambientale: ha causato la quasi scomparsa dei gamberi autoctoni in molte aree d’Europa, alterando gli ecosistemi fluviali.