Velo Islamico, svolta storica del Governo: si rischiano fino a 5 anni di reclusione

Il Governo lancia una proposta per limitare il separatismi islamico: divieto del velo integrale, lotta ai matrimoni combinati e non solo. Ma gli Imam protestano. Scatta la battaglia politica 

Una svolta storica, una presa di posizione forte, che potrebbe portare ad una grande novità. Il Governo ha studiato una legge che vieta il velo integrale. La proposta è stata studiata per limitare  il “separatismo islamico” e combattere un’usanza che da anni si è ormai radicata anche nel nostro Paese. Basta infatti entrare in un qualsiasi negozio, o aspettare l’uscita da scuola dei propri figli, per incrociare donne che, con un velo integrale, non lasciano vedere neanche una minima parte del proprio viso. Lasciando scoperti solo gli occhi.

Donne con il velo integrale islamico
Velo Islamico, svolta storica del Governo: si rischiano fino a 5 anni di reclusione – Ansa Foto – Cityrumors.it

Una situazione sulla quale si è spesso dibattuto e che ha portato a scontri ideologici e culturali. Il Governo ha optato per una virata decisa, realizzando una proposta di legge, che è destinata a derimere, una volta per tutti, i dubbi, le perplessità e le diverse prese di posizione. Chi non la rispetterà, potrà essere sanzionato con una multa fino a tremila euro. Mentre saranno ancora più pesanti le sanzioni nei confronti di chi sarà sorpreso ad organizzare matrimoni combinati, con ragazze minorenni.

Velo islamico, baby spose e non solo: la proposta di legge

La proposta è stata firmata dalla deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany, dal capogruppo Galeazzo Bignami e da Francesco Filini, ed è stata presentata alla Camera insieme al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Prevede il divieto del velo integrale che copre il volto in luoghi pubblici, uffici, scuole e università; c’è anche un passaggio fondamentale, che porta alla regolamentazione dei finanziamenti alle moschee, oltre a pene più severe per il reato di induzione al matrimonio mediante l’inganno.

Un gruppo di adolescenti con il Niqab
Velo islamico, baby spose e non solo: la proposta di legge – Ansa Foto – Cityrumors.it

Queste le principali  novità normative che FdI punta a introdurre con questo progetto di legge. Nato sull’onda lunga dell’indignazione popolare, successiva a diversi casi di cronaca: dalle bambine costrette a sposarsi giovanissime per ordine dei propri genitori, al caso vissuto a Monfalcone nei mesi scorsi e che ha visto protagoniste cinque adolescenti, che si erano presentate a scuola con il niqab. L’istituto pretese che le alunne (delle quali era possibile intravedere solo gli occhi), si facessero riconoscere all’ingresso del plesso scolastico. Una scelta che provocò un’accesa discussione politica.

Si rischiano fino a cinque anni di reclusione

Nel testo di legge c’è un altro aspetto ritenuto fondamentale e che prevede di punire “chiunque, con violenza o minaccia o facendo leva su precetti religiosi ovvero sfruttando una situazione di vulnerabilità, costringe altri a contrarre matrimonio, anche in un Paese estero, con la reclusione da quattro a dieci anni”. Pena incrementata se il reato è commesso ai danni di minorenni. La proposta prevede poi due nuove fattispecie penali, che prevedono una reclusione da due fino a cinque anni di carcere, relative all’esame obiettivo di verginità e al rilascio del certificato di verginità, salvo la causa di giustificazione per il medico che effettua l’esame per ragioni sanitarie.

Donne con un velo islamico
Si rischiano fino a cinque anni di reclusione – Ansa Foto – Cityrumors.it

“Sono figlia di musulmani, nata e cresciuta in Italia con Bibbia e Corano sullo stesso scaffale: mio padre ci diceva che se non avessimo studiato noi figlie non saremmo mai state libere. Questo è l’Islam moderato che dobbiamo proteggere, e a cui l’Islam radicale fa male”, ha spiegato Sara Kelany, rimarcando poi che “la promozione dell’intesa con lo Stato deve venire dalle associazioni islamiche: l’Italia non si è mai sottratta a un percorso che potesse portare alla sottoscrizione. Il tema è la parcellizzazione delle realtà rappresentative dell’Islam, questo ha portato a non concludere ancora questo percorso”.

Freddezza da parte del mondo islamico. “Vietare il velo integrale, che non equivale a vietare il velo in sé, può rientrare in una logica di tutela della sicurezza. Ma una normativa in tal senso esiste già, quindi mi chiedo quale sia l’effettiva utilità di questa proposta, pur ammettendo di non conoscerne i dettagli“, ha dichiarato l’imam Massimo Abdallah Cozzolino, guida dell’associazione culturale islamica Zayd Ibn Thabit, commentando la proposta di legge di Fratelli d’Italia per vietare l’uso del velo integrale nei luoghi pubblici, prosegue. “Non sono contrario a misure che tutelino la sicurezza pubblica, ma mi oppongo a qualsiasi iniziativa che rischi di colpire l’identità religiosa di una comunità. In quel caso, si andrebbe contro i principi costituzionali a cui tutti, spesso, si richiamano. La libertà religiosa garantisce a ciascuno il diritto di esprimere la propria fede, le proprie pratiche e simboli, purché nel rispetto delle leggi e dei valori comuni”. Parole alle quali ha ribattuto immediatamente Sara Kelany, che ha ricordato che la norma sul divieto di travisamento è una legge antiterrorismo che negli anni è stata interpretata dalla giurisprudenza in maniera poco chiara, con riferimento all’ipotesi in cui il volto venga travisato per motivi religiosi o culturali. “Quindi, sostanzialmente, si è sdoganato l’utilizzo del velo integrale”. 

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