Dopo soltanto due giorni di Conclave i 133 cardinali hanno scelto il successore di Papa Bergoglio e alle 18:07 la fumata bianca ha annunciato al mondo l’avvenuta conclamazione
Il successore dell’argentino Bergoglio sarà quindi l’americano Robert Francis Prevost che ha scelto di chiamarsi Leone XIV, diventando il 267esimo successore di Pietro e il primo Pontefice statunitense della storia. La scelta del nome “Leone” non è casuale e richiama figure storiche di grande rilevanza nella Chiesa cattolica, un nome però relativamente nuovo mai utilizzato dal XX secolo in poi. L’ultimo Papa Leone fu Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci che una volta eletto prese il nome di Leone XIII fino alla sua morte il 20 febbraio 1878.

Giovedì 8 maggio 2025, alle 18:07, è stata emessa la fumata bianca dalla Cappella Sistina, che ha annunciato al mondo l’elezione del nuovo Papa. Il Conclave, iniziato il 7 maggio, ha raggiunto il quorum necessario di 89 voti al quarto scrutinio, con la partecipazione di 133 cardinali elettori, già al secondo giorno e dopo soltanto quattro votazioni, come era accaduto per Ratzinger.
Ecco il nuovo Vescovo di Roma
“Habemus Papam“. Era passata poco più di un’ora dalla fumata bianca che, in pochissimi istanti, nell’era dell’informazione totale in tempo reale, la notizia aveva fatto il giro del mondo. Dalla loggia più famosa, davanti a quasi 150 mila fedeli provenienti da ogni angolo della terra, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha pronunciato la fatidica frase che ufficializza una volta di più il successore sul trono di Pietro di Papa Francesco. Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost e per la prima volta, dunque, la Chiesa cattolica sarà guidata da un uomo nato negli Stati Uniti d’America.

Vestito con rocchetto e mozzetta, ha scelto di tornare a indossare la mantellina rossa corta sopra la talare bianca, usata l’ultima volta da Papa Ratzinger, e parlando in italiano e spagnolo, ma mai in inglese, ha salutato l’enorme folla in trepidante attesa nella grande Piazza sotto di lui, scegliendo una formula semplice ma assai efficace per dare il primo saluto “La pace sia con tutti voi“.
Ha scelto il nome Leone XVI
Prevost, nato a Chicago 69 anni fa, è stato nominato cardinale da Papa Francesco, ha trascorso molti anni come missionario in Perù prima di essere eletto alla guida degli Agostiniani per due mandati consecutivi. Dopo essere stato eletto ha scelto un nome storico e di grande rilevanza nella storia della Chiesa, ma relativamente inedito nell’ultimo secolo: Leone XVI. Il nome “Leone” infatti è stato portato da diversi Papi nella storia, i più noti furono Leone I, noto come Leone Magno, e Leone XIII. Leone I, che fu Papa dal 440 al 461, è ricordato per la sua fermezza nel difendere la dottrina cristiana e per aver affrontato Attila, re degli Unni, persuadendolo a non invadere Roma.

Leone XIII, invece, è noto per l’enciclica “Rerum Novarum”, che affrontava le questioni sociali del tempo e gettava le basi della dottrina sociale della Chiesa e proprio l’eredità di Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, che fu Vescovo di Roma fino al febbraio del 1878, è stata la motivazione che ha spinto Prevost a scegliere di ereditare il suo nome. “Aiutateci anche voi, gli uni gli altri, a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace”, questo è stato il primo messaggio che Papa Leone XIV ha lanciato al mondo nel suo primo discorso dopo l’elezione affacciato dalla Basilica di San Pietro, prima di recitare l’Ave Maria con le migliaia di fedeli sotto di lui.