Un camionista è stato sorpreso per l’ottava volta a telefonare mentre guidava. La risposta alle forze dell’ordine ha lasciato tutti senza parole…
Utilizzare il proprio telefono cellulare mentre si guida è una delle più pericolose abitudini che i guidatori possono mettere in pratica: per se stessi e per le altre persone che si trovano in strada. Il numero di incidenti causati dall’uso degli smartphone al volante è in continua crescita e la polizia stradale ha spesso cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni causati dalle distrazioni alla guida.
Le ultime modifiche al codice stradale hanno poi cercato di scoraggiare ulteriormente i guidatori: chi viene sorpreso a rispondere ad una chiamata o a mandare un messaggio su whatsapp, rischia una forte multa, la sospensione della patenta e la riduzione dei suoi punti. Se molti guidatori hanno finalmente abbandonato questa brutta e pericolosa abitudine, lo stesso non si può dire per un uomo di cinquantacinque anni, fermato con regolarità dalle forze dell’ordine.
E sempre per lo stesso motivo: l’utilizzo del cellulare alla guida. Una lunga storia, fatta di contravvenzioni, tentativi di giustificare l’ingiustificabile, multe e problemi con la legge. Nonostante i tanti richiami, le occasioni in cui è stato chiamato a giustificare i suoi comportamenti e le sanzioni già pagate, il guidatore, che è stato più volte beccato al cellulare mentre guidava il suo camion, non sembra intenzionato a porre fine al suo comportamento. La sua è una storia davvero particolare.
La prima contravvenzione, per uso del telefono cellulare mentre era alla guida, risaliva al 2020, proprio durante il periodo del lookdown per il Covid-19. In quei giorni, mentre i controlli erano più copiosi e le strade erano piene di agenti delle forze dell’odine intenti a chiedere le autorizzazioni a chi si metteva alla guida, il camionista veniva sorpreso mentre stava telefonando con il suo telefono cellulare. In quell’occasione era scattato un primo richiamo.
Nel giro dei cinque anni successivi, la scena si è ripetuta con regolarità: l’uomo, che a causa del suo lavoro passa gran parte della giornata in strada, è stato fermato regolarmente: in altre tre occasioni gli agenti hanno deciso di chiudere un occhio e se l’è cavata con un semplice rimprovero. Ma altre quattro volte, dopo essere stato colto con il cellulare in una mano e il volante nell’altra, ha dovuto rispondere dei suoi comportamenti. L’uomo è conosciuto alle forze dell’ordine: ha sempre preso con filosofia i richiami e le multe. Una volta provò anche un bizzarro tentativo di giustificare il suo modus operandi, dando la colpa alla situazione contingente: “Io sono più sfortunato di chi guida un automobile. Portando un camion e trovandomi in alto rispetto agli altri, sono più visibile”. Le forze dell’ordine non si sono impietosite e lo hanno multato.
Pochi giorni fa, è arrivata l’ottava contravvenzione. Una sorta di record. L’uomo è stato sorpreso mentre parlava al telefono cellulare su una strada urbana. Anche in questo caso il suo tentativo di giustificarsi, ha scatenato l’ilarità delle forze dell’ordine: “In realtà il cellulare mi era caduto a terra. Lo avevo preso per rimetterlo a posto e stavo solo provando a capire se funzionava. Non volevo proprio telefonare… solo sincerarmi che non si fosse rotto con la caduta”. Parole che non hanno scalfito gli agenti, che non solo lo hanno fermato, ma avendo registrato l’ottava sanzione nei suoi confronti, hanno deciso di portarlo davanti ad un giudice.
L’uomo è stato processato e condannato alla sospensione della patente per due mesi, più una multa di ottocento euro. “E’ impensabile che dopo tanti richiami e dopo così tanti incidenti alla guida, lei usi ancora il cellulare mentre è al volante”, ha sentenziato il giudice. “Non tollereremo più una cosa del genere”, ha dichiarato in tribunale. “Dopo così tanti incidenti, continuare a usare quel cellulare è semplicemente inaccettabile”.
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