Caos all’università: professore chiede a studentesse velate di mostrare le orecchie durante un esame. È polemica, interviene il Ministro
Scoppia la polemica all’Université libre de Bruxelles (ULB): un professore ha scatenato un vero e proprio putiferio chiedendo a studentesse velate di mostrare le orecchie durante un esame. Il motivo? Verificare che non indossassero auricolari. Una richiesta che ha generato un’ondata di sdegno, con alcune studentesse che si sono rifiutate, denunciando discriminazione e violazione della libertà religiosa.
Il caso è arrivato fino al Ministro della Ricerca vallone, Adrien Dolimont. Questi ha definito “inaccettabile” la mancata solidarietà del rettorato al professore. Secondo l’Unione sindacale studentesca (USE), la misura introdotta durante gli esami è palesemente discriminatoria nei confronti delle donne musulmane che indossano il velo. La norma, pensata per prevenire frodi tramite smartwatch o auricolari, prevede che gli studenti debbano tenere polsi e orecchie visibili durante le prove.
Il problema è che, per le studentesse velate, mostrare le orecchie è in netta contraddizione con le proprie convinzioni religiose. Una questione che va oltre la semplice regolamentazione anti-imbroglio, toccando sensibilità culturali profonde.
Per il momento, un vero e proprio compromesso non è stato raggiunto. Tuttavia, la pressione mediatica e le proteste hanno spinto il preside a chiedere all’insegnante coinvolto di non applicare più la regola nella sua forma originale. Invece, verrà effettuato un controllo una tantum prima o durante l’esame, come dichiarato dallo stesso professore a RTL, “nella speranza che questo sia sufficiente“. Una soluzione che cerca di mediare tra le esigenze di controllo e il rispetto delle libertà individuali, ma che non ha placato del tutto le polemiche, divampate anche online.
Il Ministro Dolimont: “Incomprensibile la mancanza di supporto al professore”
A gettare benzina sul fuoco è arrivata la dura reazione del Ministro della Ricerca vallone, Adrien Dolimont (MR). Intervenuto nel programma “bel RTL Matin”, ha definito “inaccettabile” che il rettore dell’ULB non abbia sostenuto il professore in questione.
“Anch’io sono stato assistente e ho somministrato esami. Sono davvero sorpreso che il preside non abbia supportato il suo professore, mentre lui voleva semplicemente impedire gli imbrogli. Era preoccupato per la parità di trattamento di tutti gli studenti“, ha affermato Dolimont, schierandosi apertamente al fianco del docente.
Il Ministro ha sottolineato l’importanza dei controlli anti-frode per garantire la qualità dell’istruzione: “Lo trovo davvero incomprensibile. Appoggio pienamente il professore nel suo approccio. Io stesso mi sono sempre assicurato che non ci fossero imbrogli durante gli esami“.
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Dolimont ha concluso affermando che un’istruzione di qualità richiede la valutazione equa di tutti gli studenti, “senza sospettare cattive intenzioni ovunque“. Ha anche annunciato che avrebbe discusso la questione con il rettore dell’ULB “di tanto in tanto“, segno che il caso non è destinato a chiudersi qui e che le implicazioni di questa vicenda sono ben più ampie di una semplice regola d’esame.
