Renzi: Referendum, Schlein e il Papa, un’agenda controcorrente. Prosegue poi l’attacco a Giorgia Meloni e ai suoi piani politici.
Matteo Renzi torna a far tremare il panorama politico italiano, scagliandosi contro il referendum e la segretaria del PD, Elly Schlein. Con un’affermazione che suona come una provocazione, Renzi rivendica il diritto di non partecipare al voto, equiparandolo alla legittima scelta di impegnarsi attivamente per affossare il quorum.

Un’analisi tagliente, che vede nel referendum un “regalo” alla premier Meloni, accusata di voler regolare i conti con i governi del passato. Secondo l’ex premier, Meloni si troverebbe in difficoltà, per cui per l’opposizione inizia un momento importante.
“No cognati, solo merito”: Renzi regola i conti con Schlein
La polemica con Schlein si fa incandescente. Renzi non risparmia critiche, accusando la segretaria di concentrarsi su “regolamenti di conti” con il passato, mentre lui si definisce un’opposizione costruttiva. Sulle alleanze con Conte e Fratoianni, Renzi è lapidario: “Serve una coalizione basata su punti in comune, sul merito, non sui cognati”. Un’affermazione che sottolinea la distanza tra la sua visione politica e quella di un’alleanza basata su legami personali.

In un’incursione inaspettata nel panorama religioso, Renzi commenta l’elezione del nuovo Papa Leone XIV. “Ha saputo tenere insieme i conservatori e portare avanti l’eredità di Papa Francesco”, afferma, mostrando un interesse per la capacità di mediazione e di sintesi. Un’analisi che, seppur lontana dal dibattito politico corrente, rivela la complessità del personaggio Renzi, capace di spaziare tra temi diversi con disinvoltura.