Stanotte ritorna l’ora legale: come spostare le lancette

E’ tutto pronto per il ritorno dell’ora legale. Si cambia stanotte e durerà fino al prossimo ottobre. Ecco come spostare le lancette.

L’ora legale è pronta a tornare in Italia per i prossimi sei mesi. Nella notte tra il 30 e il 31 marzo ricordiamoci di spostare le lancette avanti di 60 minuti. L’appuntamento è fissato alle 2 quando si passerà direttamente alle 3.

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E’ tutto pronto per il ritorno dell’ora legale – cityrumors.it – foto Ansa

Un’occasione che consente di avere più luce durante la giornata e per questo motivo saranno sei mesi di risparmio dal punto di vista energetico. Le previsioni parlano di circa 90 milioni di euro in meno nel prossimo semestre proprio per l’ora legale. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il sonno. Si dormirà, infatti un’ora in meno. Ci vorrà qualche giorno per portare il nostro fisico ad abituarsi a questa novità che ci accompagnerà per i prossimi sei mesi.

Quanto durerà l’ora legale?

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Ecco quanto durerà l’ora legale – cityrumors.it – foto Ansa

Ma quanto durerà l’ora legale? Come detto in precedenza, il cambio andrà avanti per sei mesi e, quindi, fino al prossimo 27 ottobre, quando si ritornerà alla solare. In quel caso si recupererà un’ora di sonno, ma si spenderà di più dal punto di vista dell’energia. Dobbiamo anche sottolineare che l’Italia è uno dei pochi Paesi che ha deciso di tenere questa alternanza.

L’Unione Europea, infatti, ha chiesto ai singoli Paesi di tenere il cambio dell’ora oppure adottarne una. In molti hanno deciso di optare per quella legale proprio per il risparmio energetico. Da noi si è deciso di continuare con l’alternanza anche se non possiamo escludere un passo indietro in futuro.

L’Italia e la posizione sull’alternanza dell’ora

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L’Italia e l’alternanza dell’ora – cityrumors.it – foto Ansa

Come detto in precedenza, per il momento l’Italia ha deciso di continuare con l’alternanza. Vedremo se sarà una posizione confermata in futuro oppure no. Di certo la legale consentirebbe di risparmiare dal punto di vista energetico, ma fino ad oggi il nostro Paese ha preferito non seguire l’insegnamento di molti altri Paesi. Difficile un cambio in davvero poco tempo, ma la discussione è sempre aperta e non possiamo escludere nulla.

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