L’ultimo test nucleare fu fatto dagli Usa nel 1992: per molti le cose non andarono per il verso giusto. A distanza di oltre trent’anni, Trump torna alla carica
Era il 1992 e gli Usa erano impegnati nella fatidica Guerra del Golfo. Il governo statunitense, che si era lasciato alle spalle la Guerra Fredda, ma che si trovava a fronteggiare situazioni complicate e difficili, che scaturirono nel conflitto in Iraq, si trovava a gestire una situazione logistica complicata. Fu proprio in quel periodo, che venne testato per l’ultima volta il nucleare. Quel tentativo, spinse il Governo statunitense a fermarsi e a evitare nuovi test per oltre trent’anni.
Ma cosa successe in quel 1992, tanto da convincere il Pentagono ed il Senato a non tentare più nuovi test? E perchè oggi Donald Trump ha deciso di riprendere in mano la situazione e tentare nuove vie? Andiamo per ordine. Il presidente degli Stati Uniti ha ordinato al Dipartimento della Difesa di iniziare immediatamente i test sulle armi nucleari. Questo ordine segna un cambiamento significativo, poiché gli Stati Uniti non effettuano test nucleari dal 1992.
L’escalation ed il riarmo internazionale, ha spinto anche Trump a muoversi. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato mercoledì scorso che la Russia ha testato con successo il supersiluro nucleare Poseidon che, secondo gli analisti sarebbe in grado di devastare le zone costiere, riversando enormi onde radioattive nell’oceano. “A causa dei programmi di test di altri paesi, ho dato ordine al Dipartimento della Guerra di testare le nostre armi nucleari su base di parità. Questo processo inizierà immediatamente”, ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social.
“Gli Stati Uniti hanno più armi nucleari di qualsiasi altra nazione. Questo è stato realizzato, incluso un completo ammodernamento e rinnovamento delle armi esistenti, durante il mio primo mandato. A causa del loro enorme potere distruttivo, detestavo farlo, ma non avevo scelta! La Russia è seconda e la Cina terza, distante, ma raggiungerà lo stesso numero entro cinque anni”, ha concluso il presidente degli Stati Uniti. Per nulla preoccupato da ciò che successe trentadue anni fa, quando gli States testarono, per l’ultima volta, il loro arsenale nucleare.
Il nome in codice, nel 1992, fu Divider e venne testato nel deserto del Nevada, a circa 100 km da Las Vegas, e fu l’esperimento numero 1.054 nella storia del programma nucleare americano. Venne effettuata una detonazione sotterranea, effettuata a grande profondità, per impedire il rilascio di radiazioni nell’atmosfera (in ottemperanza al Partial Test Ban Treaty del 1963). Ma il Governo Bush, per nulla convinto della sicurezza generale del test, decise di mettere al bando i successivi tentativi.
I video che vennero diffusi, mostrarono che, nonostante il tutto venne realizzato a bassa profondità, si scatenò una reazione sussultoria incredibile nel territorio limitrofo. Furono in molti, nel 1992, a credere che qualche radiazione potesse comunque essere stata rilasciata, nonostante tutte le accortezze prese. Da quel momento in poi gli Stati Uniti non hanno più fatto esplodere ordigni nucleari, affidandosi a programmi di simulazione al computer e manutenzione delle testate esistenti (il cosiddetto Stockpile Stewardship Program). Oggi la situazione è destinata a cambiare
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