Anestetizzava i suoi pazienti ed abusava di loro sessualmente, un chirurgo dopo anni di processi ora ha ammesso tutti suoi reati
Sono passati anni, è servito un lungo processo, ma una drammatica realtà ora è finalmente venuta alla luce. Sospetti, prove, racconti e testimonianze hanno ora un filo logico che li collega e li porta agli occhi di tutto il mondo. È servita una ammissione da parte del diretto interessato, la conferma di quanto era avvenuto, di quanto lui stesso ha fatto negli anni.
Lo ha raccontato al giudice e a rivelarlo è stato lo stesso avvocato che, ai microfoni dei media locali, ha svelato quanto avvenuto nel corso dell’ultimo processo. “Si assume la sua responsabilità. Non si nasconderà dietro trucchi legali” ha detto Maxime Tessier facendo riferimento al suo assistito Joël Le Scouarnec.
Quest’ultimo è un chirurgo francese di 74 anni che ha confessato di aver abusato di sua figlia di 6 anni, non pensando che questa avrebbe poi raccontato quanto accaduto. Ma non solo. Nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, gli investigatori hanno trovato una pila di quaderni contenenti nomi, età e indirizzi di centinaia di vittime.
Questo pedofilo, che ora ha confessato quasi tutti i suoi reati, aveva la possibilità di attuare i suoi piani malati senza ostacoli, lavorando come chirurgo ed essendo quindi spesso a contatto con dei bambini.
Già nel 2020 per lui era stata emessa una condanna di quindici anni di carcere per l’accusa di stupro contro quattro bambini, tra i quali risultavano anche due suoi nipoti. Ora, però, il caso si è infittito ancora di più. Il numero delle vittime è aumentato a dismisura e lui stesso ha ammesso di aver commesso la stragrande maggioranza dei fatti di cui viene accusato.
Adesso, infatti, sarà chiamato a dover rispondere di tutte le atrocità di cui si è reso protagonista nel lungo periodo compreso tra il 1989 e il 2014 in diversi ospedali della Francia occidentale. Vittime che avevano tutti un’età media di 11 anni.
Quel che impressione dell’età di questi bambini è che, essendo una media, ce ne sono alcuni di età molto più piccola. Basti pensare che la più giovane delle sue molteplici vittime aveva solo pochi mesi. Allo stesso tempo, però, vale anche il discorso opposto con la più anziana che aveva invece 70 anni.
Ora tutti coloro che hanno subito abusi – ragazze e ragazzi senza distinzione di sesso – saranno chiamati a testimoniare e a essere protagonisti di processi singoli. La sentenza, a meno di cambiamenti nel calendario, è attesa per il 6 giugno quando si pronuncerà il giudice.
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