Ore 14 di Sera: è successo l’impensabile quando Roberta Bruzzone ha raccontato qualcosa che ha fatto gelare il sangue a tutti.
Nelle ultime puntate di Ore 14 Sera l’aria si è fatta pesante È successo quando Roberta Bruzzone ha raccontato qualcosa che non aveva mai detto così apertamente.
La criminologa ha spiegato di trovarsi in un momento che lei stessa definisce “pericoloso”. Non una sensazione generica, ma la consapevolezza di essere finita nel mirino di un gruppo organizzato che, a suo giudizio, da mesi la bersaglia in rete e nella vita professionale.
La Bruzzone ha ipotizzato che le minacce arrivino da persone che si muovono come un’associazione con un obiettivo preciso: colpirla, screditarla, intimidirla.
Nel suo racconto emergono messaggi di odio diffusi in modo sistematico, contenuti creati per alimentare un clima tossico attorno al suo nome e soprattutto minacce molto esplicite. Non solo frasi pesanti, ma indicazioni chiare su luoghi, momenti, possibili aggressioni. Tutto materiale che lei stessa ha raccolto e consegnato alle autorità.
Bruzzone ha spiegato di essere stata contattata da un nucleo investigativo dei Carabinieri a Roma. Non un semplice controllo, ma un colloquio in cui gli investigatori le avrebbero riferito di aver trovato elementi che li hanno messi in allerta. Da qui la scelta di collaborare con lei per provare a risalire agli autori delle minacce più gravi.
Chi la segue da anni nei casi più complessi sa che non è una persona che si lascia spaventare facilmente. E forse proprio per questo il suo tono, stavolta, ha colpito tutti.
Il clima è cambiato ancora quando è intervenuto Antonio De Rensis, avvocato di AlbertoStasi, unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. Ha espresso dispiacere per le minacce ricevute dalla criminologa, ma ha voluto sottolineare l’importanza delle parole usate nel dibattito mediatico. Una precisazione che Bruzzone non ha percepito come vicinanza. Anzi, ha risposto in modo diretto: la sua solidarietà non l’ha sentita affatto.
Il confronto si è fatto subito teso, fino alla domanda, quasi tagliente, di Bruzzone: “Quindi sta dicendo che me la sono cercata?”. De Rensis ha negato, sostenendo che la criminologa sarebbe costantemente in allerta. Una definizione che lei ha contestato senza esitazioni.
Poche ore dopo, lo stesso avvocato ha avuto un altro momento di forte tensione nello studio di Lo Stato delle Cose con Massimo Giletti. Durante la discussione sul caso Stasi, De Rensis ha perso la pazienza dopo alcune interruzioni, arrivando a dire: “Mettete un mio cartonato e io me ne vado”. Segno che la pressione su questo caso, dopo anni, continua a essere altissima.
Mentre i toni televisivi si accendono, la Procura di Pavia sta portando avanti una nuova indagine che coinvolge Andrea Sempio, amico del fratello della vittima dell’omicidio di Garlasco.
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