Alfonso Signorini è stato indagato dalla Procura di Milano dopo il caos Grande Fratello. Intanto il conduttore si era autosospeso da Mediaset
Il caso Signorini continua a far discutere. Il conduttore nei giorni scorsi aveva annunciato l’autosospensione da Mediaset a causa delle dure accuse arrivate da Fabrizio Corona e confermate da diversi ex concorrenti del Grande Fratello. Uno di questi è stato Antonio Medugno, che non solo ha raccontato quanto succedeva durante i provini, ma presentato anche una querela nei confronti del volto di Mediaset.

Ma non è assolutamente finita qui. La Procura di Milano, infatti, ha aperto un’indagine con l’accusa di violenza sessuale ed estorsione. Dai magistrati fanno sapere che si tratta di un atto dovuto per poter verificare meglio i fatti. Ma di certo è un passaggio che conferma come la vicenda è molto delicata. Andiamo a scoprire cosa rischia il conduttore di Mediaset.
Signorini indagato: cosa rischia e le reazioni
Partiamo da cosa rischia Alfonso Signorini. La legge è molto chiara per i reati di violenza sessuale ed estorsione: si potrebbe avere una condanna di almeno 5 anni di carcere. Una vicenda, dunque, molto delicata e che, al momento, ha diversi punti da chiarire. Dalla Procura di Milano hanno fatto sapere che si è trattato di un atto dovuto.
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La conferma arriva anche dai legali di Signorini. “Atto dovuto a tutela anche dell’indagato – dice l’avvocato Domenico Aiello all’Adnkronos – siamo in grado di dimostrare che la ricostruzione è balorda come i promotori della denuncia. Non siamo fatto preoccupati e a disposizione dei magistrati“.

Pensiero diverso, invece, per gli avvocati di Antonio Medugno. “Vero che è un atto dovuto, ma bisogna fare chiarezza su una vicenda molto delicata – fanno sapere i legali dell’ex concorrente del GF – abbiamo massima fiducia nella magistratura. Siamo contenti che un passo simile sia stato fatto in modo molto rapido. Il nostro assistito voleva denunciare anche prima, ma si vergognava. Poi la vicenda portata alla luce da Corona lo ha convinto ad uscire allo scoperto“. Ed ora la palla passa alla magistratura, chiamata a verificare meglio quanto succedeva e dare delle risposte importanti.





