Venerdì 17, credenze e falsi miti: perchè si pensa che porti sfortuna?

Da dove nasce la credenza popolare legata al venerdì 17? Perchè viene considerato un giorno sfortunato e da evitare a tutti i costi? Ecco la verità

Oggi per le persone scaramantiche e per i superstiziosi, è una giornata molto complicata: il venerdì 17 rappresenta da sempre l’emblema e il simbolo del giorno più sfortunato dell’anno: quello in cui è meglio affidarsi ai riti propiziatori e nel quale è doveroso evitare di prendersi responsabilità o organizzare eventi o incontri.

Venerdì 17
Venerdì 17, credenze e falsi miti: perchè si pensa che porti sfortuna? – Cityrumors.it

I più attenti alla cabala e alle superstizioni, associano il venerdì 17 al giorno più funesto dell’anno. Sui social e nelle varie discussioni online, già nei giorni scorsi si sono diffusi i primi meme e le prime battute: “E’ venerdì 17, che cosa vuoi che possa accadere”, si chiede un protagonista dei cartoni animati, ritratto poi sarcasticamente arrestato dalle forze dell’ordine. “Io non sono affatto scaramantico”, dice un altro, accompagnato da corni rossi  e altri oggetti studiati per allontanare i brutti presagi. “A noi che viviamo di pane e sfiga, il venerdì 17 non ci tocca per niente”, sintetizza un altro utente.

Perchè il diciassette è considerato un numero sfortunato?

Battute a parte, questa giornata è storicamente associata a pensieri nefasti e a momenti da dimenticare. La spiegazione va ricercata nella storia: sono essenzialmente due i motivi che hanno portato alla convinzione che questa giornata possa essere accompagnata da cattivi presagi: e da momenti sfortunati. Alla base dell’idea che il venerdì 17 possa essere una giornata sfortunata, ci sono state due situazioni distinte. Andiamo a vedere perchè il diciassette e il venerdì vengono considerati giorni e numeri da evitare.

Venerdì 17
Perchè il diciassette è considerato un numero sfortunato? – cityrumors.it

Per i latini il numero diciassette in numeri romani si scrive XVII. Basta un semplice anagramma per trasformarlo in VIXI, che in latino significa “ho vissuto”, cioè “sono morto” (tempo passato perfetto). Per i Romani (e poi per i cristiani medievali) questa scritta evocava morte o fine, quindi era considerata nefasta. Nell’antica Roma poi, il numero diciassette era considerato un numero “di mezzo”, tra 16 e 18, che erano associati alla perfezione matematica (quadrato di 4 e doppio di 9).

Perchè anche il venerdì non è apprezzato e considerato un giorno da evitare?

Il diciassette veniva visto quindi con occhio malevolo perchè considerato di troppo: come un numero che rompesse l’armonia: una sorta di emblema del disordine. Al diciassette è anche associato un significato nefasto derivante dalla bibbia. Il diciassettesimo giorno del secondo mese (Genesi 7,11) è quello in cui inizia il Diluvio Universale. Quindi il 17 era associato alla punizione divina e alla distruzione.

la crocifissione di Gesù
Perchè anche il venerdì non è apprezzato e considerato un giorno da evitare? – cityrumors.it – Pixabay Foto

In questo caso la risposta è ancora più semplice: il venerdì, nella tradizione cristiana, è il giorno della crocifissione di Gesù, quindi già di per sé era ritenuto un giorno “di lutto e sacrificio”. Unire quindi il giorno della morte (venerdì) con il numero della sfortuna (17) ha generato l’idea della giornata sfortunata: da evitare a tutti gli effetti.

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