Assegno di Inclusione: in questo caso scatta il taglio anche se soddisfi tutti i requisiti

Si mette male per moltissime famiglie che percepiscono l’Assegno d’Inclusione: in questo caso l’Inps lo taglia anche se si soddisfano i requisiti. Di seguito tutti i dettagli.

L’Assegno d’ Inclusione è stato introdotto dal Governo di Giorgia Meloni con la Manovra di Bilancio 2024 ed è stato riconfermato anche per il 2026. Questo sussidio ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza seppur con importanti differenze. Infatti per poterlo chiedere non è sufficiente avere Isee e reddito bassi.

il premier giorgia meloni seduta in parlamento
Assegno di Inclusione: in questo caso scatta il taglio anche se soddisfi tutti i requisiti -(foto Ansa)- Cityrumors.it

Sicuramente è fondamentale avere un Isee non superiore a 10.140 euro e un reddito familiare annuo fino a 6500 euro massimo, ma non basta: occorre anche che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un componente non occupabile. Sono considerati non occupabili i minori di 18 anni, le persone che hanno già compiuto 60 anni e i soggetti con invalidità pari o superiore al 67%.

La famiglia non deve necessariamente essere composta solo da soggetti non occupabili ma questi sono gli unici che vengono considerati nella scala di equivalenza. Purtroppo anche quelle famiglie che soddisfano tutti i requisiti rischiano di vedersi ridurre l’importo l’aiuto già dopo pochi mesi. Il motivo? Un dettaglio che non tutti conoscono e di cui si parla poco.

Assegno d’Inclusione: ecco quando viene tagliato

Anche se l’Inps ha approvato la tua richiesta per avere l’Assegno d’Inclusione, fa molta attenzione perché a causa di un  piccolo dettaglio che quasi nessuno conosce, l’importo può esseri ridotto già dopo pochi mesi. Vediamo, nei dettagli, quando potrebbero tagliarti l’agevolazione.

uomo disperato con una mano sulla fronte
Assegno d’Inclusione: ecco quando viene tagliato/Cityrumors.it

L’Assegno di Inclusione, per il 2025, ammonta a 541 euro al mese più eventuali ulteriori 303 euro come contributo per pagare l’affitto. In tutto, quindi, può arrivare a 844 euro mensili: non male per un nucleo familiare in difficoltà. L’importo può ancora aumentare in relazione al numero di soggetti non occupabili presenti all’interno della famiglia: solo i non occupabili – minorenni, over 60 e disabili – rientrano nella scala di equivalenza.

All’interno di una famiglia che riceve l’Assegno d’Inclusione, però, possono esserci anche persone occupabili, cioè di età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza disabilità e in grado di lavorare. Costoro, qualora fossero disoccupati, possono fare richiesta per avere il Supporto Formazione e Lavoro, un aiuto di 500 euro al mese pensato per favorire il reinserimento lavorativo attraverso appositi corsi organizzati dai Centri per l’Impiego.

Tuttavia una volta che costoro ricevono il Supporto Formazione e Lavoro per un importo superiore ai 3000 euro lordi all’anno, allora l’Inps ridurrà l’importo dell’Assegno d’Inclusione. Infatti quest’ultimo è compatibile con reddito da lavoro o incentivi formativi ma solo fino ad un massimo di 3000 euro lordi all’anno. Superata questa cifra non si perderà il beneficio ma si subirà un taglio. Stesso discorso se un componente della famiglia trovasse un lavoro: superati i 3000 euro lordi all’anno l’ADI verrà ridotto.

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