Tutti coloro che hanno pagato lâIMU in tempo, entro lo scorso 16 dicembre, non deve commettere un errore per evitare problemi
LâIMU è unâimposta che è stata introdotta in Italia nel 2012 e corrisponde allâacronimo di Imposta Municipale Propria. Questo si applica a tutti coloro che sono proprietari di immobili che non corrispondono alla prima abitazione e, quindi, quella in cui solitamente si vive. La cifra dellâimposta è variabile e frutto di un calcolo ben preciso.
Entrando maggiormente nel dettaglio, questa è il frutto di del valore catastale dellâimmobile, rivalutato secondo specifici coefficienti stabiliti dalla legge. In tal senso, ogni comune ha la facoltĂ di determinare lâaliquota che andrĂ applicata, rispettando determinati limiti fissati dal legislatore nazionale, ma permettendo anche una certa flessibilitĂ cosĂŹ da aver modo di adattarsi alle esigenze locali.
Spesso e volentieri questa imposta è soggetta a delle modifiche e delle esenzioni, come è avvenuto per esempio nellâultima Legge di Bilancio prevista per il 2025 che, in virtĂš di una sentenza della Cassazione, ha fatto in modo che una coppia abitante in due case differenti, non sia obbligata a versare lâIMU.
Il suo pagamento può avvenire in due modi: il primo in una sola tranche, prevista per il 16 giugno, o, in alternativa, tramite una rateizzazione in due soluzioni previste: il 16 giugno e il 16 dicembre. La prima corrisponde allâacconto (il 50% dellâimposta totale dovuta), la seconda al saldo ( il restante 50%).
Questo significa che lâultima rata, per chi ha scelto il doppio pagamento, è stata versata soli pochi giorni fa e la prossima è prevista tra ben 6 mesi. Attenzione, però, perchĂŠ il vostro compito non si deve limitare al versamento del valore dellâimposta.
Lâerrore che molti commettono, infatti, è quello di limitarsi alla sola spesa, senza andare a conservare i documenti che testimoniano il è pagamento dellâIMU. Questo, alla lunga, potrebbe rivelarsi un problema. Secondo quanto previsto dallâarticolo 1, comma 161 della legge 296/2007, infatti, il Comune può effettuare verifiche e accertare eventuali irregolaritĂ .
Ovviamente, anche per le istituzioni i controlli sono limitati, ma non quanto si pensa. Questi, infatti, hanno diritto a scavare a ritroso per un range di tempo che non deve superare i cinque anni. Questo significa che tutta la documentazione relativa ai vostri pagamenti dellâIMU dovrĂ essere messa in un faldone e scartata solo a cinque anni dal versamento.
Questo discorso, ovviamente, è valido per le ricevute di pagamento, ma anche per gli F24. Un piccolo sforzo, quindi, che vi toglierĂ solo un poâ di tempo, ma che sarĂ fondamentale per evitare di incappare in potenziali problemi con il vostro Comune di riferimento.
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