Per non perdere i bonus, occhio alle novità sull’ISEE da gennaio 2026. La scritta in piccolo sfugge a molti: ecco che cosa sapere.
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è un mezzo usato in Italia per conoscere la situazione economica di un nucleo familiare. L’ISEE quindi tiene in considerazione numerosi fattori: il patrimonio (immobiliare e mobiliare), il reddito e la composizione dell’intero nucleo familiare, così da fornire allo Stato una visione equa e completa della capacità economica.
Come sappiamo bene, l’ISEE è importante per poter accedere a bonus statali, regionali o comunali, ma anche a prestazioni sociali agevolate. In sostanza, permette di stabilire chi può beneficiare e chi non può beneficiare di contributi, sconti o esenzioni su servizi vari. Tuttavia, anche chi ha diritto di ricevere un incentivo è bene che rimanga sempre aggiornato, perché l’attestazione ISEE scade il 31 dicembre 2025.
Questo vuol dire che dal 1° gennaio 2026 ci saranno delle novità che apporteranno dei cambiamenti per coloro che già ricevono dei bonus, ma anche per chi intende fare domanda per ottenere uno o più incentivi. L’accesso ai benefici sta cambiando anno dopo anno per via della tecnologia, ed è importante fare un’azione per non perdere i bonus che spettano.
Grazie all’identità digitale SPID, CIE e CNS, tutti i cittadini hanno la possibilità di accedere al sito web INPS e trovare in questo modo tutte le informazioni dettagliate sui dati fiscali e patrimoniali, sia per quanto riguarda l’istituto di previdenza sociale che dell’Agenzia delle Entrate. Anche se le giacenze medie dei conti correnti devono essere inserite manualmente.
L’ISEE 2026 terrà conto dei redditi e patrimoni in merito a due anni prima, ovvero del 2024. Entrando nel dettaglio, si considerano i redditi percepiti e la situazione patrimoniale al 31 dicembre 2024. Per poter accedere alle agevolazioni statali (bonus sociali, assegno unico, agevolazioni universitarie, ecc.) è importante fare un’azione semplice quanto necessaria: aggiornare l’ISEE.
Non tutti ne sono a conoscenza, ma dal 1° gennaio 2026 bisogna presentare una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica). La buona notizia, però, è che dal 2026 BOT, BTP e altri titoli fino a 50.000 euro non rientrano nel calcolo dell’ISEE, questo vuol dire che il prossimo anno la platea dei beneficiari è più ampia rispetto agli altri anni, come riporta la circolare INPS 3 aprile 2025, n. 73.
Chi non presenta l’ISEE 2026 da marzo, l’INPS avrà il compito di erogare la somma minima prevista dalla normativa. Per questo motivo, per continuare a ricevere l’importo corretto è importante presentare la DSU entro il 28 febbraio 2026. Se si presenta il documento in ritardo, ma tra il 1° marzo e il 30 giugno 2026, allora avrà diritto nel recuperare gli arretrati, mentre dopo questa data si perderanno le somme.
Come si legge nel portale dell’INPS: “Ai fini della successiva richiesta dell’erogazione delle prestazioni, l’ISEE corrente, aggiornato nella sola componente patrimoniale o in entrambe le componenti (patrimoniale e reddituale), ha validità fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione del modulo sostitutivo della DSU”.
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