Non è facile fare i genitori in un momento così complicato e in un mondo pieno di difficoltà, soprattutto economiche: le spese sono troppe
Avere dei figli è la cosa più bella del mondo. Nessuna cosa è paragonabile alla responsabilità e alla gioia di avere una famiglia e poter crescere i propri figli. Ma con la sola gioia e il solo (si fa per dire) amore verso i propri figli non si fa e soprattutto si può tutto. Già perché avere dei figli è bello ma è anche costoso, o meglio lo è sempre stato, generazione dopo generazione, ma più passa il tempo e più questi costi non fanno che aumentare.

E in un mondo come quello attuale i costi sono lievitati enormemente e avere un mutuo o un affitto più i figli comincia a essere più che impegnativo, soprattutto in relazione alle varie spese che ci sono per la famiglia e la vita di tutti i giorni. A sostenerlo e a fare un vero e proprio report preciso di quanto possano costare i bimbi è l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, con tanti genitori che possono spendere da un minimo di 7.431 a un massimo di 17.585 euro.
Spese che vanno suddivise durante l’anno, ma se si considerano i costi dal primo anno di vita fino al 18/esimo anno d’età, il numero che viene fuori è clamoroso, anche perché equivale al prezzo medio di una casa, considerando l’intero territorio nazionale, anche perché vanno considerate e pesate le varie situazioni sociali, ma da ogni lato la si prenda, i costi sono comunque importanti e in diversi casi anche, purtroppo, non facili da sostenere.
Da 0 a 18 anni il costo è di 175.000 a figlio
Ogni famiglia fa le sue valutazioni e soprattutto i suoi conti. Basti pensare che ogni età dai primi giorni di vita, crescendo e fino ai diciotto anni, ogni figlio ha le proprie esigenze, spese basilari all’inizio come il passeggino, pannolini e tante altre cose che servono per far stare ogni bambino nel migliore modo possibile. E in tutto questo, che fanno sempre parte delle spese giornaliere e comunque costanti ci sono quelle alimentari, le visite mediche, farmaci, abbigliamento e naturalmente i giocattoli, almeno fino a 12-14 anni se non qualcosa di più non mancano mai, chi più chi meno.
Poi i cosiddetti bambini crescono e le esigenze cambiano e arrivano anche altre spese, oltre a quelle basilari come il mangiare, il vestiario e le visite mediche, come il materiale scolastico ma anche i vari corsi sportivi che ogni bambino, che sia nuoto, calcio, rugby, tennis etc, è sempre meglio che faccia per curare il fisico e per cominciare a interagire socialmente. Ed è per questo che i report di tutte le categorie e associazioni spiegano che per un terzo dei genitori la spesa per i figli pesa sul bilancio familiare dal 40 e al 70%.. Non poco

I costi aumentano ogni anno e, quasi come se si trattasse di un’azienda, almeno dal punto di vista della gestione delle spese, ogni genitore deve fare i conti e una volta fatti si arrivano ai tagli, tanto che tre genitori su dieci hanno dovuto imporre dei tagli ai figli e a sé stessi su svago e viaggi. Il 60% ha rinunciato ad andare al ristorante (26% spesso, 34% qualche volta) o ha ridotto il periodo di vacanza (25% e 35%).