Il professore e noto filosofo si sta quasi specializzando nel commentare e spiegare la sua idea su quanto sta accadendo all’interno della Chiesa
“Non conoscevo per niente Prevost, ma in questi giorni mi sono messo sotto a capire chi fosse e quello che mi ha colpito è che è agostiniano e di solito sono un po’ in contraddizione con i poteri, poi è sempre stato un sacerdote di quelli che sono in prima linea, come lo era Bergoglio, quindi penso e credo che proseguirà su quella strada ed è un bene...”. A dirlo è il professore Massimo Cacciari che da un po’ di tempo a questa parte, pur ammettendo di non essere credente, è molto attento alle questioni che riguardano la Chiesa.

Il professore ed ex Sindaco di Venezia, da sempre è al centro di tanti dibattiti, soprattutto a livello politico e in qualche modo segue le questioni legate a quanto accade nel mondo ecclesiastico perché restano importanti per la vita quotidiana e per tutto quello che succede nel mondo. Cacciari ha sempre avuto un’ammirazione per Papa Francesco, soprattutto per alcune battaglie che ha fatto in questi anni e durante il suo papato, soprattutto per i diritti, per i più deboli e per i detenuti.
“Quello che ha fatto e detto Papa Francesco sulla questione legata alle carceri e ai detenuti è stato importante, anche perché erano e sono questioni sempre attuali e non li ha mai abbandonati“, ha spiegato Massimo Cacciari che restò stupito quando aprì la seconda porta santa all’interno di un carcere, proprio in quel momento parlò di indulto e amnistia “parole e concetti importanti, profondi, ma qualcuno nel momento che lo disse ma anche dopo ha fatto il vago ed è un peccato, ora con Leone XIV qualcosa si può riprendere, anche perché da quello che ho letto, credo che questo Papa voglia seguire la linea di Papa Francesco“.
“Mi aspettavo un Papa europeo, ma sono contento anche così”
Molti sono rimasti sorpresi dal fatto che nell’epoca in cui è tornato Trump alla Casa Bianca, ci sia un Pontefice americano, anche se per Cacciari non sembra essere un elemento di sorpresa, non perché non se l’aspettasse nessuno, ma per quello che può significare: “Ripeto non lo conoscevo Prevost, ma il fatto che sia americano non è che mi abbia deluso o meno tutt’altro, forse, anche per quello che stiamo vivendo qui in Occidente, avrei desiderato un Papa europeo che meglio conosce le dinamiche di una zona del mondo che sta un po’ perdendo di vista cose importanti, ma va bene così”.
Sulla scelta del nome si è discusso tanto, ma anche qui il professor Cacciari non ha molto da contrastare, se non sottolineare che, a suo parere, non è un “nome scelto a caso”, anche perché l’ultimo Leone XIII per Cacciari “fu un Pontefice che indicò una direzione della Chiesa ben precisa e a tratti rivoluzionaria, anche per questo credo che non sia un nome scelto tanto a caso, ma proprio perché vorrà dare una sua impronta ben precisa e in una certa direzione”.

Importante il richiamo alla pace da parte di Papa Leone, cosa non scontata soprattutto in questo momento così delicato, per Cacciari è essenziale, anche perché “allo stato attuale c’è un’Europa che è un po’ in confusione sull’idea di pace visto che si parla di riarmo, ben venga un Pontefice che appena arrivato mette la pace al primo posto, era scontato sì ma è sempre bello che si sottolinei“.