A quando risale il primo tatuaggio della storia? Gli esperti hanno fatto una scoperta sensazionale, destinata a cambiare tutte le convinzioni: “Mai visto niente di simile”
Negli ultimi decenni la moda di tatuarsi ha preso piede in modo esponenziale: uomini donne, ragazzi e adulti, hanno preso d’assedio i centri tatoo per farsi disegnare sulla propria pelle scritte, slogan, o qualsiasi cosa si è ritenuto necessario conservare in modo indelebile: come un ricordo al quale non si può più rinunciare.

A quando risale il primo tatuaggio della storia? Sulle date ufficiali ci si è spesso divisi. Difficile, forse impossibile stabilire quando c’è stato il primo vero esempio di tatoo. Secondo diverse ricostruzioni, i primi ad essersi fatti tatuare (negli anni sessanta)a sono stati i movimenti Punk e i Bikers, che hanno scelto il tatuaggio come simbolo di ribellione e protesta. Proprio in quegli anni si registrò una sorta di modernizzazione delle macchinette elettriche che hanno agevolato la loro realizzazione. Ma tra la fine degli anni sessanta e i novanta, la moda dei tatuaggi non prese piede ovunque. Anche a causa di alcune credenze o leggi. Alcune città (come ad esempio New York) li vietarono in modo ufficiale (la legge fu revocata solo nel 1997), altri erano convinti che si trattasse di una pratica in voga solo in alcuni penitenziari.
La storia dei tatuaggi: il boom negli anni duemila
Negli anni duemila la situazione è cambiata in modo radicale: volti noti della tv e dello spettacolo iniziarono a tatuarsi, e le riviste contribuirono a sdoganare la pratica. Alcune fonti indicano che dalla prima decade degli anni duemila, il tatuaggio sia diventato un vero e proprio fenomeno di massa, capace di coinvolgere anche larghe fasce della popolazione: soprattutto i giovani. Nel 2019 venne certificato che il 55% dei trentenni si era tatuato. Un dato che negli anni successivi è cresciuto ancora di più. Se alla fine del secolo scorso era statisticamente più complicato trovare persone tatuate, oggi è esattamente il contrario: si contano sulle dita di una mano gli uomini e le donne che hanno deciso di lasciare il proprio corpo senza disegni o scritte.

Ma a quando risalirebbe il primo tatuaggio della storia? Come sottolineato è quasi impossibile stabilirlo con certezza. Quello che è certo è che poco fa è stata fatta una scoperta incredibile, destinata a stravolgere credenze e convinzioni. Un dettaglio curioso è stato scoperto in un dipinto del 1674, conservato al Museo di Amsterdam. Durante recenti lavori di restauro, si è scoperto che uno degli uomini raffigurati nel dipinto aveva un tatuaggio. Non si conoscono altri dipinti del XVII secolo che raffigurino qualcuno con una parte del proprio corpo tatuata. Stiamo parlando del dipinto intitolato “I commissari principali dei Valloni” del 1674. L’opera raffigura i notabili che all’epoca sovrintendevano ai porti dell’IJ, il corso d’acqua che va dall’IJmeer, attraverso Amsterdam, fino al Canale del Mare del Nord.
Il primo tatuaggio della storia? “Potrebbe davvero essere lui”
“Ce ne siamo resi conto solo dopo averlo restaurato. E vedendolo bene”, ha affermato la restauratrice Liesbeth Abraham. Si tratta di un grande ritratto di gruppo con quattro uomini seduti e tre in piedi dietro di loro. Sull’avambraccio del secondo uomo seduto da sinistra, c’era un piccolo tatuaggio. Che era sfuggito a tutti fino a poco tempo fa. Per essere certa che il tatuaggio non fosse stato aggiunto in seguito, Abraham ha condotto ulteriori ricerche. “Il tatuaggio non è stato aggiunto, ma fa parte dello strato di pittura originale”, conclude. “Questo è stato sicuramente dipinto in questo modo nel 1677 e potrebbe essere il primo della storia”. Secondo l’Amsterdam Museum, si tratta davvero di una “straordinaria scoperta storico-artistica”. Il dipinto è esposto nella Willet-Holthuysen House sull’Herengracht.

All’epoca in cui l’opera fu dipinta, i tatuaggi come decorazioni corporee erano tabù. Judith van Gent dell’Amsterdam Museum apprese che l’uomo raffigurato era un ricco mercante di nome Wessel Smits. Doveva essere nato tra il 1618 e il 1619, esattamente il periodo in cui una cometa era visibile nel cielo. Il tatuaggio si riferisce a una di queste comete. “Questo dipinto fu esposto nel XIX secolo, ma non destò alcun interesse”, spiega Van Gent. Aggiunge anche che l’opera è rimasta a lungo nascosta alla vista del pubblico in un deposito, oppure appesa in alto. “E non si vede nemmeno nelle foto; bisogna stargli molto vicini.”





