La decisione della Commissione Affari Pubblici dell’Eurocamera sulla rappresentate di AVS è destinata a creare diversi polemiche. I dettagli
È scontro aperto fra Ilaria Salis e l’Ungheria. Dopo l’elezione nelle ultime elezioni europee con Avs, l’italiana è entrata in possesso della cosiddetta immunità parlamentare che le consente di mettere fine in anticipo al processo che potrebbe aprirsi a Budapest nei suoi confronti. Una protezione che Orban ha provato ad eliminare chiedendo proprio la revoca.

Una revoca che, almeno per il momento, non è arrivata. La richiesta inoltrata dall’Ungheria è stata respinta con 13 voti contro 12. Una differenza minima che, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe stata decisa da due eurodeputati del PPE. Quello di oggi è solamente il primo passo di una vicenda che terrà banco ancora per qualche giorno. Infatti, ad ottobre si riunirà la Plenaria, chiamata a confermare o ribaltare la decisione della Commissione. Molto difficile ipotizzare un passo indietro e quindi l’immunità per la Salis va verso la non revoca.
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La reazione di Ilaria Salis
L’eurodeputata di AVS ha sicuramente accolto con positività la decisione presa dalla Commissione. “Oggi si è deciso di difendere la mia immunità e l’indipendenza del Parlamento – il primo commento di Ilaria Salis – e di respingere la richiesta di revoca avanzata dal regime ungherese“.

L’italiana si è detta anche fiduciosa “sul fatto che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche“. Una soddisfazione sottolineata anche dal padre della Salis: “Il voto ufficiale ci sarà nelle prossime settimane, ma siamo comunque felici e più sereni“. I legali, invece, hanno sottolineato come “la Commissione ha confermato come l’Ungheria vìola lo stato di diritto“.
L’Ungheria attacca il Parlamento Europeo
Una decisione non condivisa dall’Ungheria. Per il direttore politico dell’ufficio politico di Orban con questa scelta “si è preferito difendere gli alleati ideologici e non la giustizia“. Più duro il portavoce del premier ungherese che sui social ha ribadito come “la Salis è una criminale e deve stare in prigione. Sono venuti da noi con l’obiettivo premeditato di picchiare a caso persone per strada, esclusivamente per convinzione politica“.

La loro speranza è che la Plenaria possa ribaltare la situazione anche se, come spiegato in precedenza, un passo indietro dopo la decisione della Commissione è davvero difficile. Poi naturalmente fino ai primi di ottobre può succedere di tutto e quindi bisognerà attendere un po’ per avere la decisione definitiva.