Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica” dove si è soffermato sulla norma “anti-ribaltone” del premierato
Non è affatto un mistero che questo tipo di norma non gli piaccia affatto. Tanto è vero che lo ha voluto ribadire nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “La Repubblica“. A parlare è Ignazio La Russa. L’attuale presidente del Senato si è soffermato a discutere sulla norma “anti-ribaltone” per quanto riguarda la riforma sul premierato che porta la firma del governo Giorgia Meloni. Un qualcosa che non apprezza per nulla.
Queste sono alcune delle sue parole: “Il mio intervento è strettamente a titolo personale. Non ho ovviamente partecipato alla stesura del testo. Io toglierei quel meccanismo che prevede che, una volta caduto un premier, possa nascere un altro governo con un altro presidente del Consiglio, a patto di essere sostenuto da chi ha votato almeno una volta la fiducia al precedente esecutivo“. Non solo, ha definito il tutto con una sola parola: “Arzigogolato“.
Poi ha continuato dicendo: “Se devi fare l’elezione diretta del premier, allora meglio farla fino in fondo. Sarebbe meglio dire: se il premier si dimette o viene sfiduciato, si torna al voto“. Come riportato anche in altre occasioni per il nativo di Paternò piace molto il meccanismo che possa assomigliare a quello per l’elezione del sindaco di Italia. Ne ha mai parlato, di tutto questo, con la premier? La risposta in merito non si è fatta attendere: “Non ne ho mai parlato con la Meloni”.
Poi ha aggiunto: “So però che la pensa così in generale, diciamo storicamente, perché di queste cose dibattiamo da molti anni“. Per quanto riguarda il ruolo del presidente della Repubblica fa sapere: “Non è assolutamente vero che c’è una grave compressione, anzi: dovete ricordare che mantiene il potere più importante, quello di controfirmare le leggi. È il primo parere costituzionale sulle leggi“.
In conclusione, la proposta presentata direttamente dal centrodestra, sa tanto di ‘compromesso’: “Si tratta della cosa meno invasiva possibile. Bisogna ricordare che le alternative sono quelle che abbiamo sempre sostenuto: semipresidenzialismo alla francese o presidenzialismo americano. Altrimenti meno di questo c’è che non facciamo niente“.
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