Il tennista azzurro, nuovo numero uno della classifica Atp spiega i motivi che lo hanno portato a rinunciare alla Coppa Davis
La vittoria nella finale del torneo di Parigi Bercy contro Auger Aliassime, ha riaperto a Jannik Sinner la strada verso il numero uno del mondo. Per almeno una settimana il tennista azzurro tornerà in vetta alla graduatoria Atp. Riuscirci anche al termine delle Finals di Torino sarà molto complicato. L’azzurro dovrà ripetersi e alzare il cielo il trofeo e sperare che Alcaraz non vinca almeno tre delle sue sfide. Il successo a Parigi è arrivato dopo quello di Vienna: due tornei che sono serviti al tennista altoatesino per rimettersi in careggiata dopo il ko agli Us Open e per placare le polemiche dopo la decisione di dire addio alla Nazionale in vista della Coppa Davis.

Un argomento che ha generato discussioni e divisioni e che ha visto molti ex tennisti e atleti di altre discipline prendere posizione. Dopo alcune dichiarazioni fatte in conferenza stampa, qualche battuta in tv, Sinner ha finalmente detto la sua verità: spiegando le motivazioni della sua scelta e provando a spazzare dubbi e polemiche.
Sinner: “Orgoglioso di essere italiano”
Il numero uno del tennis mondiale parte con un concetto chiaro. “Io sono orgoglioso di essere italiano”. Quando gli viene fatto notare che, se fosse nato cinquanta chilometri più in basso, probabilmente non ci sarebbero state polemiche e dubbi sulla sua italianità, Jannik chiarisce: “Sai, questa è una domanda cui non so rispondere. Non lo so, è un po’ come dire perché oggi c’è il sole… non poteva piovere? Boh! Però sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia e non in Austria, o da un’altra parte, perché secondo me onestamente questo Paese merita molto di più, anche di quello che sto facendo io. Perché abbiamo le strutture, abbiamo gli allenatori, abbiamo i giocatori, abbiamo tantissime mentalità differenti. Che sono anche la nostra nostra forza”.

Sinner emblema dello sport italiano…e della diversità: “Alcuni dicono che l’Alto Adige è diverso, la Sicilia è totalmente diversa, però è anche la nostra fortuna, la forza nelle differenze, sì. Quindi abbiamo di tutto per essere lì a competere contro i migliori al mondo e secondo me dobbiamo unirci, stare insieme e darci forza per avere più trofei e più orgoglio possibile, perché secondo me l’Italia lo merita”, ha detto in un lungo speciale che nei prossimi giorni Sky manderà in onda. Il tennista azzurro si sta preparando per le Finals di Torino. Lo scorso anno fu travolto dall’entusiasmo del pubblico italiano. Che poi lo accompagnò anche nel successo in Coppa Davis.
La scelta di non partecipare alla Davis: “Mai avuto dubbi”
Dopo due vittorie consecutive, Jannik ha deciso di evitare di partecipare per il terzo anno consecutivo. Il capitano Volandri ha guardato avanti senza polemizzare e lo sostituirà scegliendo tra Musetti, Berrettini e Cobolli i due singolaristi. Meno diplomatici sono stati i tifosi, che hanno accusato il colpo. Speravano di vedere ancora una volta Sinner alla guida della Nazionale, ma sono rimasti delusi. Sinner, una volta per tutte, spiega il motivo della sua scelta. E ribadisce: “Abbiamo una Nazionale forte, che può vincere anche senza di me”.

Jannik conferma che “a fine stagione ci vuole tanto tempo per rimettere le cose insieme. E soprattutto a fine stagione una settimana è davvero tanto, per noi atleti. Se hai una settimana in più di preparazione, a parte che hai una settimana in più di vacanza e arrivi in preparazione più forte, più carico, con più energie e soprattutto con più voglia. Giochiamo a tennis tutti i giorni e quindi ci sta che, a volte, non hai tanta voglia… però se tu inizi una settimana prima le settimane di carico, perché non è che inizi a mille già dal primo giorno, quelle sono importantissime, soprattutto per l’inizio della stagione ma anche a lungo termine e per la prevenzione degli infortuni. Quindi per me quest’anno non c’è stato un minimo di dubbio che questa è stata la scelta giusta”, ovvero non giocare la Davis.
Quella promessa fatta a Matteo Berrettini
Lo scorso anno invece le cose andarono diversamente: “Non ho giocato Parigi e mi sono detto che volevo giocare la Davis, anche se qualcuno nel mio team diceva di no”. La scelta di esserci, nella scorsa stagione, era da ricercare in una vecchia promessa fatta a Matteo Berrettini: “Quando abbiamo vinto nel 2023, quando lui era lì a sostenerci e abbiamo vinto, io l’ho abbracciato e gli ho detto ”ti prometto che vinciamo insieme la prossima Coppa Davis, perché tu lo meriti e siamo una squadra incredibile” e l’abbiamo vinta. Poi da lì avevo già deciso che l’anno prossimo [nel 2025] sicuramente non avrei giocato”.

Sinner, quindi non ci sarà: ma non si rammarica. Anzi… “La cosa che a me personalmente non piace è che abbiamo una squadra incredibile anche senza di me e non ne parla nessuno. Noi dobbiamo rinunciare al numero 26 al mondo, che in questo momento è Darderi, possiamo permettere di non convocare il 26 al mondo in Coppa Davis perché c’è Cobolli, c’è Musetti, ce ne sono tantissimi altri: abbiamo una squadra di doppio incredibile! Possiamo vincere anche così, abbiamo lo stesso Berrettini, e quindi la possibilità di vincere la Davis è alta”.





