Nonostante il calcio in Italia continui a garantire numeri economici importanti, c’è chi la pensa diversamente: “Se non ci fossero le partire raddoppieremo i nostri guadagni”
Il calcio, da sempre, attrae tifosi, alimenta dibattiti, discussioni ed è uno dei principali motivi di interesse per gli italiani. Oltre a rappresentare un’importante fonte di guadagno per lo Stato. Nel nostro Paese il settore legato al calcio professionistico riveste un ruolo di primaria importanza: dal punto di vista mediatico (basti vedere il numero di canali televisivi e radiofonici interamente dedicati al mondo del pallone), sentimentale, politico (molto spesso le diatribe calcistiche arrivano fino in Parlamento, con interrogazioni apposite), e finanziario.

Il mondo del calcio in Italia ha infatti un impatto sul PIL stimato in circa dodici miliardi e mezzo l’anno. Quando si fa riferimento alla filiera del calcio, si parla di tutti i risvolti economici che ne fanno parte: introiti e tasse pagate dai club, diritti televisivi, scommesse, merchandising, turismo sportivo e non solo. Tanti fattori che hanno reso negli anni il mondo del calcio come una delle più grandi industrie italiane, al pari dei grandi macro-settori economici.
Roma e Lazio pronte ad abbandonare lo stadio Olimpico
Il calcio è da sempre fonte di guadagno e di business: pensare che qualcuno possa ipotizzare il contrario, anzi, che sia convinto che senza il calcio i guadagni per il proprio mondo possano raddoppiare, sembra davvero strano. Eppure, seguendo le ultime prese di posizione che arrivano dalla capitale, sembra proprio così. In una città, Roma, che vive h24 di calcio, dove esistono numerose radio private che ogni giorno e ad ogni ora parlano di Lazio e Roma, con trasmissioni e palinsesti dedicati; dove in ogni bar, in ogni negozio, in qualsiasi attività commerciale si vive un derby continuo, qualcuno ha messo in dubbio l’importanza del calcio nella vita economica della città: ipotizzando che, senza i due club capitolini, si possano migliorare i guadagni.

La frase, di per se, lascia qualche dubbio, se a promuoverla è poi la società che gestisce il teatro dove ogni domenica le due formazioni calcistiche mandano in scena i loro incontri, risulta ancora più difficile crederci. Sport e Salute, la società che gestisce ed affitta lo stadio Olimpico di Roma alla S.S. Lazio e all’A.S. Roma, è convinta che, se i due club dovessero finalmente realizzare i loro stadi di proprietà abbandonare l’impianto del Foro Italico, quest’ultimo potrebbe avere dei forti vantaggi. In termini gestionali e soprattutto economici.
Sport e Salute e l’Olimpico: senza Lazio e Roma si potrebbe guadagnare il doppio
Ma andiamo per ordine: la Roma sta provando a completare l’iter per il nuovo stadio di proprietà che (secondo le intenzioni del club) dovrebbe sorgere a Pietralata. Lotito spera di riuscire a prendere in mano la gestione dello stadio Flaminio e trasformarlo nel nuovo impianto della Lazio. Progetti che hanno il consenso del mondo politico ed istituzionale. “Avanti con il nuovo stadio della Roma, riqualificheremo undici ettari rinaturalizzandone”, ha detto l’assessore all’Urbanistica capitolino Maurizio Veloccia. “E’ giusto che la Roma abbia una sua casa, altrettanto mi auguro possa avere la Lazio”, la risposta del presidente della Regione Francesco Rocca.

Se i due club lasciassero l’Olimpico, cosa accadrebbe alla Sport e Salute? L’intera area del Foro Italico, (utilizzata da più di cinque milioni di persone) secondo un resoconto evidenziato dal Corriere della Sera, frutta circa diciotto milioni di euro l’anno. Un terzo di questa cifra arriva grazie ai due club romani (tra incassi, locazione dell’impianto e degli spazi accessori limitrofi). Il mondo del calcio sfrutta l’intero impianto per circa sessanta giorni l’anno (cifra che può variare in caso di un numero maggiore di gare tra campionato e Coppe), ma crea vincoli anche di sicurezza che impediscono la fruizione del Parco per tempi più lunghi. Nel resto dei giorni l’impianto viene sfruttato per altri eventi (concerti, tornei di tennis, Padel, gare di Rugby e non solo).
Nel caso in cui Lazio e Roma traslocassero, lo Stadio Olimpico e tutta l’area del Foro Italico continuerebbero ad ospitare le gare della Nazionale, la finale di Coppa Italia, oltre alle altre discipline sportive: Atletica Leggera, Tennis (con gli Internazionali d’Italia), Padel, senza dimenticare gli eventi in programma nelle Piscine del Foro Italico e allo stadio dei Marmi. Secondo una prima stima, senza la gestione comune di Roma e Lazio, il Foro Italico potrebbe rendere a Sport e Salute almeno 35 milioni di euro a stagione (il doppio di adesso) grazie agli oltre oltre sei milioni e mezzo di visitatori, spettatori e fruitori degli impianti che continuerebbero ad utilizzarli. Tra le ipotesi più interessanti ci sono l’attivazione di poli per il benessere in collaborazione con l’Università del Foro e vetrine di sport emergenti. Oltre agli appuntamenti già in programma e che continuerebbero ad andare puntualmente in scena.