Avevano organizzato una piccola vacanza grazie all’aiuto dell’Intelligenza Artificiale. Ma quando sono arrivati sul posto hanno avuto una bruttissima sorpresa
L’intelligenza artificiale è entrata ormai a pieno regime nelle vite di tutti noi: c’è chi la utilizza per divertirsi, chi per lavoro, chi per svago o chi per provare a trovare soluzioni più rapide ai problemi della vita quotidiana. Esistono delle applicazioni e dei sistemi in grado di realizzare quello che in passato sembrava impossibile: ma a volte possono sorgere dei problemi inaspettati. “Non è tutto oro quello che luccica”, hanno sentenziato in molti, ricordando che, molte delle informazioni che vengono acquisite tramite l’AI non corrispondono poi alla realtà.

E’ il caso di alcuni utenti, che avevamo organizzato la loro vacanza tramite l’Intelligenza Artificiale, per poi trovarsi in posti assurdi. Alcuni si erano infatti rivolti alle più recenti tecnologie per riuscire a creare itinerari e prenotare visite in posti sempre più esclusivi e poco conosciuti. Ma quando sono giunti sul posto hanno trovato delle brutte sorprese.
L’Intelligenza Artificiale consigliava dei luoghi… che non esistevano
Spesso, i luoghi consigliati dal cervellone elettronico, esistevano solo nella sua mente. I casi si sono moltiplicati. Una coppia malese ha percorso 180 miglia per visitare una funivia che non è mai esistita, e l’influencer marocchina Chaimae Lebyed, molto nota in rete per i suoi video, ha dovuto annullare il suo viaggio alle Fiji perché ChatGPT le aveva erroneamente detto che non aveva bisogno di un visto. “Lo uso ancora per trovare idee”, dice, “ma controllo tutto con fonti ufficiali”. Sono solo alcuni degli episodi che si sono verificati negli ultimi mesi e che hanno visto sfortunati protagonisti, costretti a fare i conti con l’immaginazione della rete.

L’Intelligenza artificiale infatti, non è infallibile, e affidarsi al cento per cento ai suoi consigli può essere un grave errore. Soprattutto quando si organizzano dei viaggi. Secondo il racconto di alcuni siti specialistici, sono stati numerosi i casi di errore: una nota influencer che dispensa consigli sui viaggi, si è ritrovata vittima di ChatGPT: aveva infatti pianificato un viaggio di due settimane in Europa a basso costo. Quando è arrivata a Spalato, in Croazia, per fare colazione in un bar “consigliato”, ha trovato solo addetti alle pulizie: il bar si è rivelato essere un ristorante aperto solo la sera.
Le brutte sorprese non finiscono mai
Secondo il Times, il numero di britannici che utilizzano l’intelligenza artificiale per pianificare i propri viaggi è raddoppiato nell’ultimo anno. I giovani, in particolare, si affidano alla rete, pur sapendo di non avere la certezza di essere sicuri della destinazione finale. Preferendo i consigli di un consulente virtuale a quello di un esperto. E molte volte questo si dimostra un errore fatale. L’australiano Mark Pollard aveva chiesto all’AI se fosse necessario il visto per raggiungere il Cile. La risposta era stata negativa: quando è giunto a destinazione, si è accorto della brutta sorpresa alla quale è andato incontro.

Per smascherare gli errori dell’AI e regalare un messaggio chiaro ai propri clienti, un’azienda specializzata ha creato una città inesistente (che ha chiamato Snackachusetts) a scopo sperimentale. Nel giro di una settimana, la città è apparsa nei risultati di ricerca delle IA generative, tra cui Gemini di Google, come se fosse una destinazione reale. Ci fidiamo dell’intelligenza artificiale perché spesso funziona bene, ma poi dimentichiamo che non può fare tutto”, ha detto Anil Doshi, ricercatore presso l’University College di Londra. L’esperto di turismo Michael Reece di Berkeley Travel sottolinea che l’intelligenza artificiale può essere uno strumento utile, ma non può sostituire l’esperienza reale e l’intuizione umana: “Sappiamo quale direttore d’albergo può prenotare la camera migliore o dove puoi trovare un tavolo impossibile; ChatGPT non è ancora in grado di farlo”.





