Sono finiti in carcere 25 cittadini stranieri nell’ambito di un”operazione internazionale coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ed eseguita dagli agenti della Mobile di Reggio Calabria
Avevano trovato una rotta diversa e soprattutto un modo diverso per trasportare illegalmente clandestini pronti a sbarcare sulle coste italiane. Dalle coste a quelle calabre in barca a vela, un viaggio che per molti appassionati potrebbe essere per una vacanza, per tanti disperati invece era il viaggio della speranza di una vita migliore. Per i trafficanti di migranti invece era l’ultimo business ideato e realizzato per cercare modi sempre diverse per sfuggire ai controlli delle motovedette della Marina Italiana.

Secondo gli inquirenti dell’Interpol che qualche anno fa, hanno provato provano a quantificare il reale guadagno delle associazioni criminali dedite al traffico dei migranti soprattutto nelle rotte all’interno del Mediterraneo, parlano di cifre pazzesche con parecchi zeri. Sarebbe infatti di sei miliardi di Euro all’anno il business che da anni regala viaggi della speranza in cerca di fortuna in Europa.
Smantellata l’intera organizzazione
Sono vere e proprie organizzazioni criminali quelle che gestiscono i viaggi della speranza, un business redditizio ed in grado di far guadagnare prestigio e potere ai gruppi che immettono nel Mediterraneo decine di barconi, soprattutto all’arrivo della bella stagione che pulisce il cielo e calma i mari. Un business incredibile paragonabile a quello di una multinazionale che inventa sempore nuove rotte, nuovi sistemi per eludere i controlli, nuovi modi per trasportare le persone cercando di rendere sempre meno appariscenti le barche sempre stipate all’inverosimile.

L’ultimo di questi traffici dei tempo moderni è stato smantellato in questi giorni grazie a una brillante operazione internazionale che in collaborazione con la direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, ha portato all’arresto di 25 persone che avevano pensato di trasportare i clandestini in barche a vela salpate dalla Turchia per approdare poi sulle coste calabresi, come dei vacanzieri qualsiasi, eludendo così i controlli all’uscita dalle acque internazionali.
Giro d’affari milionario
L’hanno chiamata “Medusa” e ha portato a 25 i cittadini stranieri destinatari di una ordinanza di custodia cautelare in carcere e 43 indagati per un totale di 68 persone accusate di far parte di una rete internazionale di trafficanti di migranti. Le indagini hanno portato alla luce quattro diverse associazioni che gestivano le fasi della traversata dei clandestini lungo la rotta del Mediterraneo orientale, dai porti della Turchia fino alle coste della provincia reggina. I magistrati sono riusciti a ricostruire più di 30 sbarchi tra il 2017 e il 2022, per un totale di circa 2000 migranti approdati sulle coste italiane a bordo di barche a vela, per la prima volta utilizzate per questo genere di traffici, per un incredibile giro d’affari di oltre 10 milioni di euro.

Le indagini hanno coinvolto più paesi oltre all’Italia, sono stati infatti effettuati arresti in Georgia, Ucraina, Turchia, Moldavia e Grecia, coinvolgendo forze dell’ordine e autorità giudiziarie di diversi Paesi. Associazione per delinquere finalizzata al traffico di migranti, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante della transnazionalità, e ricettazione, queste le accuse mosse alle 25 persone fermate e alle 43 persone indagate in stato di libertà. Un meccanismo perfetto che ha realizzato guadagni incredibili, basti pensare che al momento che sono scattati i fermi, sono stati circa tre milioni e trecentomila gli euro sequestrati e ritenuti tutti frutto delle attività criminali.