Dj Godzi morto a Ibiza: “Legato e picchiato”

Dj Godzi, talento napoletano della musica elettronica, muore a 35 anni in circostanze drammatiche a Ibiza. La famiglia chiede verità.

Michele Noschese, conosciuto nel mondo della musica come Dj Godzi, era un producer napoletano di 35 anni, apprezzato per il suo stile tech-house e la sua energia contagiosa. Laureato in Economia, aveva lasciato una promettente carriera calcistica per seguire la sua vera passione: la musica. Viveva da circa dieci anni a Ibiza, dove si era costruito una solida reputazione tra i club europei e americani. L’8 agosto avrebbe compiuto 36 anni.

morte Dj Godzi
I misteri sulla morte di Dj Godzi Cityrumors.it foto Ansa

Nel frattempo, il mondo della musica piange un artista gentile, estroso e generoso. “Un ragazzo d’oro”, lo definiscono amici e colleghi. Ma dietro il dolore, resta una domanda: Michele è morto per un malore o per violenza? Sul caso, il ministro degli Esteri Tajani ha precisato che il “console di Barcellona sta seguendo la vicenda: sosteniamo e agevoliamo la famiglia”

 

Dj Godzi: la morte e le accuse shock

La notte tra il 18 e il 19 luglio, Michele è morto nella sua abitazione a Santa Eulalia, Ibiza, dopo un intervento della Guardia Civil. Secondo la versione ufficiale, il dj era in stato di alterazione psicofisica, avrebbe minacciato un vicino con un coltello e, durante l’intervento degli agenti, avrebbe avuto convulsioni e un arresto cardiaco A B.

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Michele è morto nella sua abitazione a Santa Eulalia, Ibiza Cityrumors.it foto Ansa

Ma la testimonianza dell’amico Raffaele Rocco, presente in casa, ribalta la narrazione: “L’ho visto ammanettato mani e piedi, preso a cazzotti. Era trattato come un animale. Ho assistito al suo ultimo respiro” B C. Anche la figlia dell’anziano vicino ha raccontato di una colluttazione violenta, ma ha negato di aver visto un coltello A.

Il padre di Michele, medico in pensione, ha presentato una denuncia per omicidio volontario, chiedendo l’acquisizione dei video dell’intervento e l’identificazione degli agenti coinvolti D. “Non cerchiamo vendetta, ma giustizia”, ha dichiarato.
Le circostanze della morte restano oscure. Alcuni testimoni parlano di un blackout psicologico nelle 48 ore precedenti, altri di un intervento sproporzionato da parte della polizia E. La Farnesina è in contatto con la famiglia e segue il caso da vicino. L’autopsia sarà decisiva per chiarire le cause del decesso.

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