L’Associazione che più di ogni altra guida e conosce meglio di tutti la situazione dei penitenziari italiani prende posizione
Un decreto legge approvato da pochissimo tempo e che già fa discutere per alcune decisioni prese, che sembrano di notevole fattura, ma che potrebbero non essere adottate per mancanza di personale di strutture, in merito alla situazioni delle carceri e del sovraffollamento.

Una parte della politica spinge tantissimo a livello parlamentare per far andare avanti un iter che possa consentire di sistemare il testo della legge di Giachetti sulla liberazione anticipata speciale e farla approvare in qualche modo e con i giusti requisiti. Il decreto sistema in parte qualcosa in merito, dando anche una certa velocità per valutare al meglio la liberazione anticipata che potrebbe alleggerire i penitenziari di almeno 10 mila unità o qualcosa che ci vada molto vicino.,
Ad insistere è il presidente del Senato Ignazio La Russa, soprattutto dopo le parole del presidente Mattarella, ma anche tutta una serie di politici di tutti i partiti, tranne i Cinquestelle, che si stanno battendo e muovendo in questa direzione. “E’ un discorso che si sta portando avanti da almeno due anni se non di più, adesso speriamo che si trova la giusta soluzione perché ci sono tanti detenuti che avrebbero diritti e la possibilità di usufruire di un qualcosa d’importante, anche perché le condizioni dei penitenziari italiani sono allucinanti e non si può più andare avanti in questo modo e in questa situazione“, spiegano da Nessuno tocchi Caino, gente come Sergio D’Elia e anche la presidente Rita Bernardini.
“Il nuovo decreto? La liberazione anticipata di Giachetti è la soluzione, verrà forse cambiata in parte ma che si faccia…”
un nuovo regime di detenzione domiciliare per detenuti tossico/alcoldipendenti e un programma di edilizia penitenziaria che guarda fino al 2027. Si vuole ridurre di circa diecimila unità la popolazione carceraria, e contemporaneamente concedere benefici ai detenuti che più ne avrebbero diritto