Il Giro d’Italia parte da Durazzo: tre tappe albanesi per celebrare il legame tra due paesi e un arrivo a Roma per il Giubileo.
L’Albania accoglie per la prima volta nella storia il Giro d’Italia, trasformando la corsa rosa in un simbolo di legame tra le due sponde del Mediterraneo. L’idea di partire da Durazzo il 9 maggio per arrivare a Roma il 1° giugno, in onore del Giubileo, porta la firma del premier albanese Edi Rama, che ha svelato il tracciato con entusiasmo.
Un’iniziativa che, a detta dello stesso Rama, è nata da uno scambio con il ministro italiano Francesco Lollobrigida, sottolineando un rapporto sempre più stretto tra Italia e Albania.
Italia e Albania condividono un legame profondo, fatto di storia, cultura e migrazioni. L’ospitalità dell’Albania al Giro d’Italia rappresenta un nuovo capitolo di questa vicinanza, trasformando lo sport in un ponte ideale tra i due paesi. Con Durazzo come punto di partenza, le prime tre tappe attraverseranno il territorio albanese, esaltando il fascino di un paese in crescita e ricco di bellezze naturali.
Dopo tre tappe albanesi che metteranno in luce panorami suggestivi e un’accoglienza calorosa, la corsa sbarcherà in Puglia, continuando il suo percorso attraverso le regioni italiane fino all’arrivo nella capitale. Roma sarà il punto di arrivo, il 1° giugno, con un richiamo simbolico al Giubileo del 2025, rendendo la conclusione ancora più significativa.
“Lollobrigida mi ha fatto pensare alla possibilità di ospitare il Giro” ha dichiarato Edi Rama. Il premier albanese si è detto orgoglioso di essere il “padrone di casa” della grande partenza, un evento che rafforzerà l’immagine dell’Albania come meta turistica e culturale.
L’introduzione delle tappe albanesi rappresenta un’operazione diplomatica oltre che sportiva. L’Italia consolida il suo ruolo di partner culturale e commerciale dell’Albania, mentre il paese balcanico si posiziona sempre più come una realtà europea dinamica e ospitale.
Con questa mossa, il Giro d’Italia si trasforma non solo in una gara, ma in un viaggio simbolico che unisce tradizioni, territori e persone. Una corsa che quest’anno celebra l’universalità dello sport e la fratellanza tra due popoli.
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