Nonostante la prossima settimana è previsto il ritorno del caldo, le minime continuano ad essere molto basse e gli italiani si chiedono quando si possono accendere i riscaldamenti
In questi ultimi giorni abbiamo avuto una sorta di antipasto di quello che ci potremmo aspettare nel corso delle prossime settimane per quanto riguarda le temperature. Il freddo è entrato in anticipo in Italia e in molti si sono chiesti quando si possono accendere i riscaldamenti per consentire comunque alle proprie case di restare calde. Al momento c’è ancora da aspettare un po’ di tempo e fortunatamente la prossima settimana ritornano le classiche ottobrate con giornate più calde delle ultime.

Ma in questo articolo andiamo a capire quando in Italia si possono accendere i riscaldamenti. Il motivo? Le minime resteranno comunque molto basse e nelle prime ore della giornata il rischio di avere anche meno di 15 gradi è molto alto. Per questo motivo scopriamo quando i caloriferi potranno essere attivati.
Riscaldamenti in Italia: quando possono essere attivati
In Italia c’è una legge che coordina l’accensione dei riscaldamenti. Poi naturalmente l’ultima parola spetta direttamente ai Comuni e alle stesse temperature. Infatti, in caso di freddo eccezionale, si può anticipare l’accio dei caloriferi. Per il momento, comunque, la situazione non sembra essere così critica da modificare quanto previsto dalla norma. E, quindi, andiamo a scoprire meglio quando i riscaldamenti saranno accesi ricordando che nel nostro Paese ci sono cinque zone.
- Zona A (Lampedusa, Porto Empedocle, Linosa): dal 1° dicembre al 15 marzo per 6 ore al giorno
- Zona B (Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani): dal 1° dicembre al 31 marzo per 8 ore al giorno
- Zona C (Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto): dal 15 novembre al 31 marzo per 10 ore al giorno
- Zona D (Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Firenze, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Matera, Macerata, Lucca, Massa Carrara, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo): dal 1° novembre al 15 aprile per 12 ore al giorno
- Zona E (Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza): dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore al giorno
- Zona F (Belluno, Cuneo e Trento): non ci sono limiti

Naturalmente ci sono anche delle regole molto precise da rispettare come quella di non superare i 20°C (con una tolleranza di due gradi in più o in meno) e i riscaldamenti possono essere accesi dopo le 5 e spenti entro le 23. In caso di mancato rispetto delle norme, sono previste sanzioni importanti.