A Oviedo la “casa degli orrori”: due genitori tedeschi rinchiudono i figli per quattro anni tra spazzatura e pannolini
Una storia terribile, che sembra uscita direttamente dalle pagine più oscure di un romanzo. Una coppia sposata è stata arrestata con l’accusa di aver tenuto segregati in casa i loro tre figli minorenni, due gemelli di otto anni e un bambino di dieci, dal lontano 2021.

Quattro anni vissuti come prigionieri tra le mura domestiche, circondati dalla spazzatura e costretti a indossare mascherine e pannolini. La polizia locale di Oviedo, dove è stata scoperta questa “casa degli orrori” non ha dubbi: ci sono “prove sufficienti di attività criminali”.
Il commissario capo Francisco Javier Lozano ha spiegato che i genitori (un tedesco di 53 anni e una donna di 48 con doppia cittadinanza tedesca e americana, trasferitisi in un villino alla periferia di Oviedo nell’ottobre 2021, in piena pandemia) sono stati portati davanti al giudice e ora toccherà all’indagine aperta stabilire le loro responsabilità penali.
I poveri bambini, intanto, sono stati affidati al Ministero dei diritti sociali e del welfare e si trovano in un centro minorile protetto, in attesa di capire quale sarà il loro futuro. Dopo quattro anni di reclusione, avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile per tornare a una vita normale.
La scoperta della “casa dell’orrore”
Ma come è venuta alla luce questa storia dell’orrore? Grazie a una vicina che, già il 14 aprile, aveva segnalato al Comune di non aver mai visto uscire quei bambini, né in giardino né altrove, sospettando che non andassero nemmeno a scuola.

La polizia locale ha subito avviato un’indagine, con tanto di “sorveglianza discreta”. Hanno scoperto che la casa era stata affittata durante il Covid e che, inizialmente, risultava registrata una sola persona. Ma dopo giorni di appostamenti, gli agenti si sono insospettiti: nessuna attività, tende sempre chiuse e l’unica persona registrata usciva solo per ritirare enormi quantità di spesa, decisamente troppa per un singolo individuo.
Con queste e altre prove, oltre alle testimonianze dei vicini raccolte in due settimane, lunedì mattina è scattato il blitz. Un’operazione resa ancora più complicata dall’improvviso black-out che ha colpito tutta la Spagna e costretto gli agenti a lavorare quasi al buio e senza accesso ai database. Ma alla fine, la verità è venuta a galla.
La scena che si sono trovati davanti gli agenti era raccapricciante: i bambini erano sporchi, denutriti, indossavano mascherine e pannolini. La casa era un porcile, piena di immondizia ovunque. I gemelli di otto anni dormivano in delle culle, mentre il bambino di dieci aveva un letto minuscolo in un’altra stanza.
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All’interno della casa è stata trovata anche una grande quantità di medicinali, ma il motivo per cui si sono barricati in quel modo resta un mistero che le indagini dovranno chiarire. Così come resta da capire come abbiano trascorso questi quattro anni i bambini, che comunicavano in inglese e, a quanto pare, non ricevevano alcuna istruzione.