“Sapeva perfettamente quello che faceva”. La diagnosi degli psicologi sul mostro

Francia, l’ex chirurgo Joël Le Scouarnec, accusato di 299 aggressioni, è “pienamente responsabile”, affermano gli psichiatri. Nessun disturbo mentale

C’è una storia che arriva dalla Francia e che fa rabbrividire, perché tocca le corde più profonde dell’orrore e della perfidia umana. Quella di Joël Le Scouarnec, un chirurgo in pensione, un uomo che doveva curare e che invece, secondo le accuse, ha inflitto sofferenze indicibili a centinaia di persone. Processato a Vannes dal 24 febbraio, Le Scouarnec è accusato di aver violentato e aggredito ben 299 pazienti, la maggior parte dei quali minorenni al momento dei crimini. E il quadro che ne emerge, stando agli esperti, è inquietante.

Mostro
“Sapeva perfettamente quello che faceva”. La diagnosi degli psicologi sul mostro – Cityrumors.it

Due psichiatri, Isabelle Alamone e Jean-Jacques Dumond, che hanno avuto modo di visitare l’ex chirurgo nel 2023, quando era in custodia, hanno fornito una testimonianza agghiacciante lunedì. Il verdetto è stato lapidario: Le Scouarnec è “pienamente responsabile delle sue azioni“. Nessun disturbo o patologia mentale, nessuna attenuante legata a problemi psichici. Solo una lucida e fredda consapevolezza.

Gli esperti hanno sottolineato in tribunale l’estremo “controllo” di Joël Le Scouarnec durante il loro interrogatorio. “Non ha mostrato alcuna emozione, ha dato pochissimo spazio alle vittime e non ha mostrato alcuna compassione“, ha dichiarato Alamone, descrivendolo come “freddo”.

Era molto parsimonioso con le parole, a volte con un atteggiamento leggermente pentito che era difficile da credere“, ha aggiunto l’esperto. Un’immagine agghiacciante di un uomo incapace di empatia, calcolatore e distaccato di fronte all’orrore che aveva inflitto.

L’analisi degli psichiatri

Ciò che ha colpito i due psichiatri è stata anche la “grande discrepanza tra la povertà della sua espressione verbale” e “la ricchezza dei quaderni” in cui il pedofilo annotava meticolosamente le violenze sessuali inflitte alle sue vittime. Un contrasto inquietante tra la scarsità di parole e l’abbondanza di dettagli macabri e precisi, custoditi come un diario dell’orrore.

Chirurgo
L’analisi degli psichiatri – Cityrumors.it

La corte ha cercato di capire se Le Scouarnec fosse un uomo calcolatore. La risposta di Isabelle Alamone non ha lasciato dubbi: pur collaborando, durante l’interrogatorio “non c’era spontaneità nel suo discorso, come se soppesasse ogni parola, sapendo quali conseguenze avrebbe potuto avere“. Un uomo che, insomma, calcolava ogni sua mossa, anche nelle confessioni.

Quest’uomo è un enigma, e l’enigma principale sta nel contrasto“, ha affermato Jean-Jacques Dumond. “Ha una personalità insignificante quando lo incontri“, ha riassunto. Un profilo che lascia perplessi, un uomo apparentemente comune che celava una personalità contorta e pericolosa.

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Un altro aspetto che ha sorpreso gli psichiatri è stata la “memoria molto vaga” di Joël Le Scouarnec. “Non lo so, non ricordo“, diceva regolarmente il pedofilo. Eppure, sebbene abbia sostenuto fin dall’inizio del processo di non avere alcun ricordo preciso delle violenze di cui è accusato, né di eventi specifici della sua infanzia, alla fine ha ammesso davanti al tribunale penale del Morbihan di aver commesso tutti gli atti di cui era accusato. Una “amnesia” selettiva che suona, a dir poco, come una beffa per le sue vittime.

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