Scandalo Urbanistica: Milano nella tempesta giudiziaria

Scandalo Urbanistica a Milano, un’inchiesta della Procura scuote i vertici dell’urbanistica milanese: sotto indagine un sistema di favori.

L’inchiesta aperta dalla Procura di Milano scuote nel profondo i vertici dell’Urbanistica cittadina, con uno scenario che si fa sempre più complesso e inquietante. Tra le figure principali finite nel mirino dei magistrati figurano l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi. Per lui è stata richiesta la misura cautelare. Inoltre, il noto costruttore Manfredi Catella, volto simbolo della trasformazione urbanistica della città. Le indagini, che coinvolgono in totale ventuno persone, ruotano attorno a un presunto sistema di favori, pressioni indebite e scambi di cortesie tra politica, imprenditoria e progettisti di fama internazionale. Quest’ultimi, gli “archistar”.

Milano: scandalo in edilizia
Uno scandalo che coinvolge diversi attori Cityrumors.it foto ansa

Il quadro tracciato dagli inquirenti ipotizza un intreccio opaco tra pubblico e privato, con pratiche urbanistiche indirizzate, concessioni facilitate e un uso spregiudicato del potere amministrativo. Sotto osservazione anche il ruolo del sindaco Giuseppe Sala, tirato in causa nel contesto delle pressioni esercitate da alcuni imprenditori e professionisti di rilievo. Le perquisizioni hanno già interessato diversi uffici del Comune e delle società coinvolte, mentre da Palazzo Marino è arrivata una secca presa di distanza dalla ricostruzione della Procura. Tuttavia, nonostante i tentativi di contenere l’impatto mediatico e istituzionale del caso, il terremoto politico è già in atto. Questo rischia di lasciare segni profondi sulla credibilità della giunta e sull’intero assetto decisionale della città.

Scandalo Urbanistica a Milano, retroscena, pressioni e favori: il cuore dell’inchiesta

Il progetto del grattacielo Pirellino, inizialmente bocciato, diventa il simbolo di manovre e condizionamenti. Secondo l’accusa, il presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, sarebbe stato spinto a cambiare parere su indicazione dell’assessore Tancredi e sotto pressioni di Catella e Boeri, che avrebbero coinvolto lo stesso Sala per influenzare la decisione. La frase “Prendilo come warning per domani”, inviata da Boeri al sindaco, è al centro del sospetto di “induzione indebita”.

Coinvolto il sindaco
Attenzionate le mosse del sindaco Sala Cityrumors.it foto Ansa

Gli inquirenti ricostruiscono una fitta rete di messaggi vocali e incontri informali tra protagonisti politici e privati che, secondo l’accusa, avrebbero coordinato decisioni urbanistiche strategiche in violazione di trasparenza e imparzialità. La Commissione, inizialmente contraria, muta posizione in favore del progetto, in un clima di pressioni che i magistrati definiscono “una rete occulta di faccendieri”.

Tra le ipotesi di reato avanzate: corruzione, falso in atti pubblici e conflitto d’interessi. Il coinvolgimento di figure come l’archistar Stefano Boeri, già interdetto da incarichi pubblici, aggiunge un ulteriore livello di tensione. Intanto, le forze politiche di opposizione chiedono a gran voce le dimissioni del sindaco Sala.

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