I due colossi degli ecommerce cambiano drasticamente le loro politiche: fare acquisti a basso costo diventerà impossibile
Brutta “sorpresina” dal mondo dello shopping online a basso costo. Sembra che quei famosi “affari” che trovavamo su Temu e Shein stiano per diventare un po’ meno “affari”. Fino alla scorsa settimana, i clienti americani (al momento la modifica riguarda solo questo mercato) di questi due colossi cinesi dell’e-commerce riuscivano a scampare i dazi doganali grazie a una bella esenzione sulle spedizioni di merci che non superavano gli 800 dollari.

Una specie di “via libera” per gli acquisti compulsivi di oggettini improbabili e vestiti super trendy (ma dalla dubbia durata). Questa esenzione, chiamata “de minimis”, è scaduta ufficialmente ieri, il 2 maggio, in seguito a un ordine esecutivo firmato da Trump all’inizio di questo mese. Un fulmine a ciel sereno per i carrelli virtuali statunitenesi.
E ora, cosa succederà? Le aziende dovranno sborsare una bella tariffa: o il 120% del valore della merce, oppure una cifra fissa di 100 dollari a spedizione. E come se non bastasse, dal 1° giugno la tariffa fissa raddoppierà, arrivando a 200 dollari. Un vero salasso, soprattutto se pensiamo al costo irrisorio di molti prodotti su questi siti.
La CNN ha fatto qualche “investigazione” sui prezzi e ha notato degli aumenti niente male. Due sedie da giardino che giovedì costavano 61,72 dollari su Temu, venerdì erano magicamente salite a 70,17 dollari. Su Shein, un set di costumi da bagno è passato da 4,39 dollari a ben 8,39 dollari, con un aumento del 91%. Certo, non tutti i prezzi sono aumentati in modo uniforme. Un anello “intelligente” su Temu, ad esempio, costava circa 3 dollari in meno venerdì rispetto a giovedì. Misteri del commercio online.
Le mosse di Shein e Temu per rispondere ai dazi
Sia Shein che Temu hanno avvisato i loro clienti dei prossimi aumenti, con messaggi che suonavano quasi come delle scuse forzate. “A causa dei recenti cambiamenti nelle regole e nelle tariffe commerciali globali, le nostre spese operative sono aumentate. Per continuare a offrirvi i prodotti che amate senza compromettere la qualità, apporteremo delle modifiche ai prezzi“, ha scritto Shein.

Temu ha pubblicato una nota simile, invitando i clienti a fare acquisti prima del 25 aprile per evitare i rincari. Ma la fregatura è dietro l’angolo, perché non è chiaro se comprando prima si eviteranno i dazi del 120% se la spedizione arriverà dopo il 2 maggio.
E la cosa più triste è che a rimetterci di più saranno le famiglie a basso reddito. Secondo un rapporto di Trade Partnership Worldwide, nel 2021 le famiglie americane più povere spendevano una fetta decisamente maggiore del loro reddito in abbigliamento rispetto a quelle più ricche.
LEGGI ANCHE… Se compri su Temu preparati: ora sarà più difficile farlo, il motivo
E uno studio degli economisti dell’UCLA e di Yale ha evidenziato come la fine dell’esenzione tariffaria danneggerà in modo sproporzionato proprio queste famiglie, visto che una quota maggiore dei pacchi “de minimis” viene spedita nei codici postali più poveri.