Un 48enne picchia il vicino sospettato di abusi sul figliastro e posta i video. Ora però è lui ad avere la peggio: è un caso scioccante
Una storia che fa rabbrividire e accende un dibattito acceso sulla giustizia e i suoi limiti. Un uomo di 48 anni di Jambes, vicino a Namur, ha brutalmente picchiato il suo vicino, spedendolo in ospedale. Il motivo? Sospettava che avesse commesso atti sessuali con il figliastro di 6 anni. Ma non è finita qui. L’uomo ha documentato tutto, pubblicando video sui social media in cui interrogava il bambino e, successivamente, le immagini dell’aggressione.
Nei giorni precedenti, l’uomo aveva pubblicato diversi video sui social media (poi rimossi), in cui interrogava il figliastro sul comportamento del vicino. Secondo il canale di notizie RTL Info, il bambino descriveva un “gioco” inquietante, in cui doveva indovinare, bendato, cosa il vicino gli stesse mettendo in bocca. Parlava di “una bottiglia” e “qualcosa di strano”. Dettagli che, se confermati, lasciano spazio all’immaginazione e suggeriscono un quadro di abusi.
Un amico del patrigno ha raccontato al sito di notizie Sudinfo il disperato tentativo dei cari di calmarlo: “Abbiamo cercato di calmarlo, ma era troppo arrabbiato. Voleva che la polizia intervenisse più rapidamente.“ L’uomo, accecato dalla rabbia e dal senso di impotenza, aveva sperato in un intervento più rapido delle autorità per il presunto pedofilo. “Alla fine, non ha potuto sopportare quello che quell’uomo aveva fatto a suo figlio“, ha concluso l’amico.
La tensione è esplosa giovedì verso le 16, quando il vicino si è presentato per dare la sua versione dei fatti. La situazione è rapidamente degenerata. Il patrigno ha condiviso un nuovo video sui social media che mostrava il vicino steso a terra, sanguinante, mentre lui stesso gli stava sopra. Nello sfondo, beffardamente, si vedeva un parco giochi. Nel video, il patrigno si scagliava contro il vicino ansimante: “Smetterai di toccare i bambini?”. E poi, imprecando, chiedeva: “Toccherai di nuovo mio figlio, maledetto pedofilo?“.
Dopo l’aggressione, il patrigno è fuggito, ma non prima di chiamare i servizi di emergenza, secondo Sudinfo. Più tardi quella sera, ha condiviso un altro video di se stesso, sdraiato in un’auto in movimento, esortando tutti a condividerlo e a “non dare una possibilità ai pedofili“. Ha poi aggiunto: “Ho dovuto fare quello che ho fatto. Ho chiamato la polizia. Ho chiamato tutti. Quel tizio è venuto a casa mia. Ha distrutto la mia famiglia.”
Inizialmente, la procura di Namur aveva parlato di aggressione e percosse, ma la situazione è precipitata. Ieri sera tardi, la polizia federale ha emesso un mandato di perquisizione, dichiarando che l’uomo è ora ricercato per tentato omicidio. Secondo Sudinfo, le condizioni del vicino sono critiche.
Al momento dell’incidente, il patrigno era sotto sorveglianza elettronica. E qui emerge un dettaglio sconcertante: secondo la sua compagna, la polizia li aveva informati che il vicino – nientemeno che un amico d’infanzia del patrigno – era un pedofilo condannato, ma che fino a quel momento era riuscito a passare inosservato.
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La compagna ha dichiarato a Sudinfo: “Il mio compagno voleva fare le cose per bene. Ha chiamato il suo psicologo ed è arrivata la polizia. Ma gli hanno detto che dovevano aspettare 24 ore per un mandato di perquisizione. Che poi sono diventate 48 ore. E infine, all’inizio della settimana successiva, non riusciva più a controllarsi.” Una vicenda che fa riflettere e che sta dividendo l’opinione pubblica.
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