Gli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea hanno confermato la presenza di numerosi asteroidi che sono in avvicinamento verso il Pianeta Terra. Ecco cosa può accadere
Dopo anni di minacce, di notizie campate per aria, di luoghi comuni e di allarmi più o meno veritieri, arriva una novità destinata a cambiare la situazione. Secondo gli esperti scientifici, esistono degli asteroidi che si sono avvicinati in modo sostanziale al Pianeta Terra e che possono davvero colpirci. Secondo i responsabili di uno studio, è possibile anche prevedere quando questo potrebbe succedere.

Fino a pochi anni fa i mezzi a disposizione degli esperti erano davvero limitati. E le scoperte su asteroidi, planetoidi, corpi celesti che si avvicinavano in modo preoccupante alla Terra, si riducevano al minimo dispensabile. Nei decenni scorsi infatti le scoperte si limitavano agli asteroidi di grandi dimensioni: che sono stati catalogati e controllati. E che, è bene ribadirlo, al momento non regalano elementi di preoccupazione. Il primo Near Earth Asteroid, o Nea, è stato scoperto nel 1898. Da allora però la situazione è decisamente mutata. “Il numero delle scoperte sta aumentando in modo esponenziale”, afferma Luca Conversi, responsabile del Near-Earth Object Coordination Centre (Neocc) dell’Agenzia Spaziale Europea, il centro dedicato alla difesa planetaria.
Oltre quarantamila asteroidi da controllare
“Con l’entrata in funzione della prossima generazione di telescopi – aggiunge Conversi – ci aspettiamo che il numero di Nea conosciuti continui a crescere a un ritmo ancora più elevato”. Gli scienziati sono arrivati a verificare la presenza di asteroidi di media o piccola dimensione: riuscendo a realizzare un quadro più veritiero della situazione e chiarendo la loro posizione, i loro movimenti e la pericolosità per il nostro Pianeta. Lo studio ha portato a verificare la presenza di oltre quarantamila asteroidi considerati vicini alla Terra. Si tratta di corpi che sono stati identificati a meno di quarantacinque milioni di chilometri dall’orbita terrestre. Una distanza considerata potenzialmente pericolosa.

Tra questi l’attenzione è finita su circa duemila esemplari, che sono stati giudicati dannosi: perchè possono raggiungere la Terra. Ecco spiegato il motivo per il quale sono state potenziate le missioni di difesa planetaria dell’Esa. L’obiettivo è capire cosa fare nel caso il rischio di impatto con uno di questi oggetti diventi reale: da Hera, attualmente in viaggio verso l’asteroide Dimorphos per studiare le conseguenze della missione Dart della Nasa, a Ramses, che dovrà seguire l’asteroide Apophis nel suo passaggio ravvicinato con la Terra del 2029, fino a Neomir, che colmerà il punto cieco dove la luce solare intensa impedisce ai telescopi ottici terrestri di vederla.
Un possibile impatto con la Terra tra meno di un secolo: la terribile previsione
Ma quando potrebbero verificarsi questi impatti? Gli scienziati hanno provato ad ipotizzare delle date veritiere: partendo dal presupposto che le possibilità che tutto ciò accada sono molto basse (inferiori all’un per cento), gli studiosi hanno confermato che, un eventuale impatto sulla Terra (che potrebbe essere devastante) potrebbe verificarsi in meno di un secolo. Ma è ancora troppo presto per fare previsioni. Anche perchè i numeri degli asteroidi continuano a crescere: grazie soprattutto ai macchinari di ultima generazione utilizzati per trovarli.

Oltre diecimila sono stati scoperti negli ultimi dieci anni. Si tratta di corpi molto piccoli: quelli di dimensione più grandi infatti (che superano il chilometro di diametro e dunque i più pericolosi) sono stati trovati e controllati. L’attenzione degli esperti si è invece spostata agli asteroidi di medie dimensioni, tra 100 e 300 metri: questi sono molto più difficili da individuare e si ritiene ne siano stati scoperti solo il 30% circa.





