Google condannata: dovrà risarcire un poliziotto argentino apparso nudo su Street View nel suo giardino. Violata la privacy, decide il giudice
Una storia che ha dell’incredibile e che riaccende il dibattito sulla privacy online. Un uomo argentino, che si è ritrovato nudo nel proprio giardino su Google Street View, riceverà un risarcimento. Un giudice argentino ha stabilito che Google ha violato la sua privacy. Così, ha condannato il colosso tech a risarcirlo con l’equivalente di quasi 11.000 euro.

La camera car di Google Street View, attiva dal 2007, ha immortalato l’uomo in una situazione decisamente compromettente nel 2017. Lo scatto lo ritraeva nudo nel suo giardino, intento a scavalcare un muro di cinta alto due metri.
Nonostante fosse ripreso di spalle, il suo indirizzo e la sua figura erano chiaramente riconoscibili. Com’era prevedibile, il filmato è diventato rapidamente virale, trasformando la vita del malcapitato in un incubo.
Secondo l’accusa, l’uomo, un agente di polizia, ha appreso del filmato guardando il telegiornale. Da quel momento, la sua vita è cambiata. I vicini hanno iniziato a prenderlo in giro, invitandolo a “isolarsi” e a uscire solo per lavorare. I media argentini hanno persino riportato che le continue battute minavano la serietà del suo lavoro. Questo ha creato un danno d’immagine non indifferente per la sua professione.
La sentenza ribaltata: la privacy vince sul “muro non abbastanza alto”
In un primo momento, lo scorso anno, un altro tribunale aveva respinto la richiesta di risarcimento danni dell’uomo, sostenendo che la colpa fosse solo sua per “aver camminato in modo inappropriato nel suo giardino“. Google, dal canto suo, aveva rincarato la dose, sostenendo che il muro di cinta non fosse abbastanza alto da garantire la privacy.

Ma ora i giudici hanno deciso diversamente, ribaltando completamente il verdetto. “Si tratta di un’immagine di una persona scattata non in uno spazio pubblico, ma nella privacy della propria abitazione, dietro una recinzione più alta di quella di una persona normale. La violazione della privacy è flagrante“, hanno affermato.
La sentenza è stata perentoria: “Nessuno vuole apparire nudo come un neonato davanti al mondo“. Il tribunale ha evidenziato come la pratica di Google di offuscare i volti su Street View dimostri che l’azienda stessa comprende l’importanza della privacy, e che avrebbe dovuto applicare lo stesso principio anche a un “sedere nudo”.
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Il tribunale ha invece assolto da ogni responsabilità la società di telecomunicazioni Cablevision SA e il sito di notizie El Censor per la distribuzione dell’immagine. Le loro azioni, secondo i giudici, avevano “contribuito a smascherare l’errore di Google“, mettendo in luce la falla nella gestione della privacy da parte del colosso di Mountain View. Una vittoria significativa per il diritto alla privacy nell’era digitale.