Se vengono rinvenuti in casa manufatti realizzati con l’amianto è necessario seguire una determinata procedura per evitare rischi e sanzioni.
Non è raro trovare dei manufatti in amianto all’interno di un’abitazione privata o in un edificio, considerato che sino ad alcuni anni fa questo minerale è stato molto utilizzato per realizzare coibentazioni dei sottotetti, controsoffitti, canne fumarie, tubazioni dell’acqua o di scarico e per le cisterne dell’acqua.
L’uso di amianto e la produzione di manufatti contenenti il minerale in Italia è stata vietata nel 1992 attraverso la legge 257/92, mentre la stessa decisione è stata presa dall’Unione Europea tredici anni più tardi, nel 2005. Negli edifici più datati, dunque, è ancora possibile ancora trovarlo, ma cosa bisogna fare in questi casi? Vediamo cosa dice la normativa.
Quando ci si trova di fronte un manufatto in amianto è necessario sapere qual è la procedura da attivare per non correre rischi, considerando che il minerale è stato riconosciuto come un cancerogeno certo per l’essere umano.
Le varie Regioni italiane prevedono piani differenti per provvedere alla rimozione o alla messa in sicurezza di questi manufatti, ma in linea generale la procedura è molto simile ovunque sul territorio nazionale. Nel dettaglio, se questi vengono individuati all’interno di un’abitazione privata, magari in cantina o in un garage, il proprietario dovrà rivolgersi ad una ditta specializzata e richiedere un intervento. Gli incaricati provvederanno ad un sopralluogo per valutare i rischi della presenza del minerale e successivamente stabiliranno come provvedere.
Non sempre, difatti, è obbligatoria la rimozione, questa viene effettuata solo se è il materiale contenente amianto risulti essere danneggiato o deteriorato, condizione che può rilasciare fibre ritenute pericoloso per l’ambiente e l’essere umano. Se non viene disposta la rimozione, verrà attivato un programma di manutenzione e controllo periodico così da verificare di frequente le condizioni del manufatto e garantire la sicurezza.
Quando, invece, l’amianto presenta dei danni, possono essere effettuati interventi di rimozione totale del manufatto o, in alternativa, di incapsulamento o confinamento, entrambe permettono di non far disperdere le fibre rimettendo in sicurezza l’area in cui è presente il minerale. A stabilirlo, secondo le normative vigenti, saranno gli esperti del settore. I costi per l’intervento saranno a carico del proprietario dell’immobile, anche in caso di un’abitazione concessa in locazione.
La mancata comunicazione o lo smaltimento illecito di manufatti in amianto comportano pesanti sanzioni amministrative che possono superare anche i 3mila euro.
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