Dai bunker ai cantieri pubblici: le ombre della camorra sul Lazio

Interdittiva antimafia per bloccare le potenti operazioni della Camorra sul Lazio. Addirittura, anche i soldi del Pnrr aggiudicati dai boss.

Un intreccio inquietante tra passato criminale e presente imprenditoriale scuote le fondamenta del tessuto economico del Lazio. Al centro dell’inchiesta, che sta attirando l’attenzione di magistratura e opinione pubblica, si trova la GLD Costruzioni, azienda con sede a Formia, attiva da anni nel settore edilizio e nota per aver realizzato numerose opere pubbliche e private, tra cui asili nido, supermercati e strutture commerciali in diverse province della regione.

Dia in azione
La Dia e l’Interdittiva antimafia cityrumors.it foto ansa

L’impresa è recentemente finita sotto i riflettori in seguito all’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Latina, un provvedimento che evidenzia il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione societaria e che ha bloccato temporaneamente la partecipazione dell’azienda a gare d’appalto pubbliche. Secondo quanto emerge dagli atti dell’indagine, dietro l’apparente facciata di un’impresa solida e in espansione, si celerebbe una rete di legami opachi con ambienti legati alla criminalità organizzata, in particolare con soggetti già noti per precedenti penali legati a reati contro il patrimonio e associazione a delinquere di stampo mafioso.

La camorra sul Lazio: dall’ombra dei bunker al calcestruzzo per l’infanzia

Il nome di Francesco Nobis, noto negli ambienti camorristici come «’o nir» (“il nero”), emerge come simbolo della continuità tra il vecchio potere criminale e l’economia legale. Già condannato per favoreggiamento aggravato dalle modalità mafiose, in passato ha costruito i rifugi segreti del boss Michele Zagaria, latitante per 16 anni. Oggi lavora per la GLD, impresa guidata dalla famiglia Diana, originaria di San Cipriano d’Aversa, storica roccaforte del clan dei Casalesi.

Appalti milionari e interdittive sospette. La GLD si è aggiudicata nel 2024 un appalto da oltre 2 milioni di euro per la costruzione di un asilo nido a Fiumicino con fondi del Pnrr. Ma proprio questo cantiere, e altri come quello del lungomare di Latina e dell’ospedale di Teano, rischiano ora lo stop dopo l’interdittiva, scattata per legami sospetti con esponenti criminali. La società ha fatto ricorso al TAR, e i lavori proseguono, nonostante l’allerta.

Controlli su affari illeciti
Al centro dell’inchiesta, che sta attirando l’attenzione di magistratura e opinione pubblica cityrumors.it foto ansa

Le connessioni si allungano fino alla politica locale: Luigi Diana, figura chiave della società, è legato da una solida amicizia al sindaco di Formia Gianluca Taddeo (Forza Italia), con cui ha condiviso sorrisi e post elettorali. La GLD ha anche sponsorizzato eventi religiosi cittadini, attirando ulteriori sospetti su un’alleanza tra potere economico, politico e religioso.

L’episodio chiave risale al 30 settembre 2015, quando la famiglia Diana acquistò la GLD da Rodolfo Statuto, imprenditore condannato per associazione mafiosa nel maxi-processo Spartacus. Solo quindici giorni prima, era arrivata la sentenza.

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