La situazione sta diventando insostenibile, ma c’è una parte della politica che è ferma e non si rende conto della situazione
Una situazione insostenibile. E non da adesso, bensì da almeno due o forse anche tre anni. Le condizioni dei detenuti all’interno dei penitenziari italiani è a livelli di guardia e di un allarme che non bisogna trascurare affatto. Invece c’è chi lo trascura, forse perché ha paura di affrontare il tema poiché l’argomento da tanti viene ritenuto scivoloso, per fortuna non da tutti.

C’è una parte della politica che è molto attiva sulla condizione delle carceri italiane, talmente attiva da presentare per ben due volte una legge che consente ai penitenziari di sgonfiarsi e di respirare, in modo rapido e soprattutto senza che qualcuno si possa indignare. E’ la legge presentata da Roberto Giachetti di Italia Viva sulla liberazione anticipata speciale. E se dovesse essere approvato nel giro di poco tempo i penitenziari vedrebbero liberarsi di 9000 detenuti, persone che vedrebbero vista diminuire la loro pena di qualche mese.
Da una parte si spinge da un’altra si tende e non parlarne e quasi a bloccare questa iniziativa. Peccato che non si considerino le parole di Papa Francesco sulla possibilità di “dare l’amnistia o indulto ai detenuti in questo anno giubilare“. Parole che non hanno avuto seguito nonostante in tanti abbiano pianto e celebrato Francesco Bergoglio. Riccardo Magi di Più Europa che non dimentica quelle parole: “Dispiace che siano davvero cadute nel vuoto a volte penso che questo governo aumenti i reati e tanti persone non fanno che popolare ancora di più i penitenziari, non tenendo conto che la situazione è drammatica“.
Il sovraffollamento è un problema drammatico, bisogna fare presto
Il deputato di Più Europa è drastico e non ha peli sulla lingua: “Non si capisce cosa si stia aspettando, da un po’ di tempo a questa parte questo governo sembra pensare come poter perseguire le persone invece di creare altro”. E ribadisce un concetto già espresso qualche mese fa quando rincarò la dose su alcuni concetti di Giorgia Meloni mentre parlava d’indulto e commentava il decreto sicurezza: “Per me sono misure riempicarcere che vanno in una logica del ‘tutti dentro”.
E non dimentica le parole di Papa Francesco che aveva invocato l’indulto nell’anno giubilare anche perché si dovrebbero tentare di favorire misure alternative alla detenzione a migliaia di persone che hanno pene minime, e cosa si fa invece, si pensa a costruire nuove carceri…”

I detenuti totali sono 62.445, a fronte di una capienza complessiva delle carceri italiane di 51.280 posti. Il tasso di affollamento elaborato dall’associazione è del 121,8 per cento.
Delle 189 carceri italiane quelle non sovraffollate sono ormai solo 36, si legge nel rapporto, mentre quelle con un tasso di affollamento uguale o superiore al 150 per cento sono ormai 58, quando a fine marzo 2023 erano 39