Novità in arrivo per chi deve pagare IMU, bollo auto e multe auto. Se rientrano in un dato periodo si possono stracciare: ecco che cosa sapere.
Sono ancora apertissimi i lavori in merito al disegno di legge riferente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026, conosciuta come Legge di Bilancio 2026. L’iter è in fase di approvazione, ma è attualmente in corso un periodo emendativo. Gli italiani potranno contare su alcune novità, alcune positive e altre un po’ meno.

Una delle novità attese dalla popolazione è la modifica che riguarda la normativa sulla rottamazione quinquies, anche se alcune cose potrebbero cambiare per via di alcuni emendamenti. Quel che è certo è che la prossima manovra finanziaria potrebbe aiutare gli italiani che sono in debito con il Fisco.
Infatti, IMU, bollo auto, multe auto, Tari e altri tributi potrebbero rientrare nella sanatoria voluta e proposta da Matteo Salvini, la quale consiste in una rateizzazione in merito a delle cartelle esattoriali in merito a un determinato periodo. Andiamo a vedere nel dettaglio in che cosa consiste questa novità.
Nuova rottamazione quinquies 2026: ecco che cosa si potrà sanare
La nuova rottamazione quinquies riguarda le pendenze che alcuni italiani hanno con il Fisco e punta a sanare i debiti compresi nel periodo tra gennaio 2000 e dicembre 2023. Questo vuol dire che i debiti precedenti (1999) e quelli successivi (2024) non saranno ammissibili nella manovra. Escluse pure le cartelle emesse attraverso un avviso di accertamento su evasione e debiti che erano stati inseriti in precedenza nella rottamazione quater.

In merito alle cartelle sanabili, l’agevolazione dovrebbe applicarsi a coloro che hanno ricevuto avvisi bonari, parliamo di quelle comunicazioni che il Fisco fa quando rileva la presenza di omissioni o irregolarità nelle dichiarazioni fiscali. Rientrano anche i tributi locali e multe stradali. La Legge di Bilancio dovrebbe lasciare ai Comuni la possibilità di poter decidere condizioni diverse, creando delle realizzazioni speciali e includere altri debiti sui tributi.
In particolare, i tributi in questione riguardano soprattutto Imu, Tari, Ice, bollo auto, canone per l’occupazione del suolo pubblico, multe auto e altro ancora. È bene sottolineare che la misura non riguarda tutte le imposte, ed è importante conoscere quelle escluse. Nella sanatoria, addizionali regionali e comunali non possono rientrare imposte come Irpef e Irap.
Bisogna aver fatto la dichiarazione dei redditi e coloro che vogliono aderire dovranno fare richiesta all’agente di riscossione entro il 30 aprile 2026 in via telematica, indicando il numero di rate scelto per sanare i propri debiti con l’Agenzia delle Entrate. Per mettersi in regola si possono scegliere un massimo di 54 rate. La prima rata inizierà il 31 luglio 2026, mentre le altre dovranno essere pagate ogni due mesi.





