Queste categorie di lavoratori non riceveranno più l’assegno di inclusione: rischio restituzione somme

Si mette male per tanti cittadini: presto dovranno dire addio all’Assegno di Inclusione. Non solo: l’Inps chiederà indietro anche tutte le somme ricevute.

Anno nuovo e regole nuove in materia di Assegno d’Inclusione. Il sussidio è nato nel 2024 per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. Esattamente come quest’ultimo si rivolge esclusivamente a nuclei familiari a rischio povertà con un Isee molto basso.

il premier giorgia meloni
Queste categorie di lavoratori non riceveranno più l’assegno di inclusione: rischio restituzione somme -(foto Ansa)- Cityrumors.it

Ma non solo: a differenza del vecchio RDC, per ottenere l’Assegno d’Inclusione, come ormai ben sappiamo, è necessario che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un componente non occupabile, cioè non in grado di lavorare o per età o per motivi di salute. Sono, dunque, considerati non occupabili i minorenni, le persone dai 60 anni in avanti e i soggetti con disabilità pari almeno al 67%.

Per quanto riguarda il reddito familiare, non deve superare i 6500 euro all’anno mentre l’Isee può arrivare fino a 9530 euro. Dal prossimo anno molti rischieranno di perdere questo prezioso aiuto: addio all’Assegno d’Inclusione. E siccome non è ad personam ma riguarda la famiglia, a perderlo sarà l’intero nucleo familiare. Non solo perderanno il sussidio ma l’Inps chiederà indietro anche ingenti somme percepite. Si prospetta un vero dramma insomma.

Assegno d’Inclusione: ecco chi lo perderà nel 2026

Il nuovo anno potrebbe iniziare molto male per tante persone e famiglie. Molti, infatti, perderanno l’Assegno d’Inclusione e dovranno restituire anche ingenti somme di denaro all’Inps. Di seguito vediamo chi perderà l’aiuto nel 2026.

uomo disperato con le mani in faccia
Assegno d’Inclusione: ecco chi lo perderà nel 2026/Cityrumors.it

Si mette malissimo per tutti quei percettori di Assegno d’Inclusione che, nel frattempo, hanno lavorato in nero. Naturalmente non è una novità che il lavoro in nero sia vietato ed è vietato per tutti, non solo per chi riceve l’Assegno d’Inclusione. Ma la vera differenza è questa: dal prossimo anno non servirà più la sentenza di un giudice ma sarà sufficiente il verbale redatto dall’Ispettorato del Lavoro per fare scattare la sanzione e perdere tutto.

Ricordiamo che, nel 2025, l’importo dell’Assegno d’Inclusione ammonta a 541 euro a famiglia a cui si possono aggiungere ulteriori 303 euro a titolo di contributo per l’affitto per un totale, dunque, di 844 euro al mese che possono aumentare in base al numero di soggetti non occupabili presenti all’interno del nucleo familiare. Dunque un lavoratore che viene scoperto a lavorare in nero, potrebbe dover restituire cifre davvero importanti.

L’obiettivo dello Stato è chiaro: snellire e velocizzare le procedure. Pertanto non sarà più necessario attendere la sentenza di un giudice: se un percettore dell’Assegno d’Inclusione verrà sorpreso dall’Ispettorato del lavoro, a prestare attività lavorativa in nero, non solo perderà immediatamente il sussidio ma dovrà anche restituire tutte le somme percepite indebitamente. E questo non è nemmeno l’aspetto peggiore: verrà accusato di truffa ai danni dello Stato, un reato penale che può comportare conseguenze ben più serie di una sanzione.

Gestione cookie