Chi non provvede al pagamento della Tari, l’imposta sui rifiuti, rischia delle pesanti sanzioni: gli importi e come regolarizzare la propria posizione.
In queste settimane, molti contribuenti stanno provvedendo al pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti gestita dalle amministrazioni locali che serve a coprire i costi relativi ai servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e assimilabili.
Essendo la tassa gestita dai vari Comuni italiani, la scadenza non è unica per tutti, come accade per l’Imu (Imposta municipale unica), ma varia in base a quanto stabilito dalle amministrazioni. Inoltre, anche le modalità di pagamento potrebbero variare con importi da versare in una o più rate. In ogni caso, però, il mancato pagamento comporta delle sanzioni.
La Tari è la tassa sui rifiuti che devono versare i proprietari o chi occupa immobili, locali o scoperte suscettibili di produrre i rifiuti. Il tributo è gestito dalle varie amministrazioni, dunque, come già anticipato, a differenza dell’Imu, le scadenze e le modalità di pagamento possono variare anche se di solito non si hanno più di due o tre rate e il termine in genere non è fissato oltre la metà di dicembre.
Le amministrazioni provvedono ad inviare i bollettini per il pagamento presso il domicilio del contribuente, ma in caso di mancata ricezione, è necessario rivolgersi agli uffici preposti del Comune. È importante, inoltre, rispettare le date indicate sul bollettino per non incappare in pesanti sanzioni. Gli importi delle multe per il mancato pagamento della Tari variano in base ai giorni di ritardo a decorrere dal giorno fissato per la scadenza.
Per regolarizzare la propria posizione spontaneamente, è possibile usufruire del ravvedimento operoso con sanzioni ridotte. Con tale strumento le sanzioni saranno: del 15% del totale dell’imposta, ridotta a 1/15 per giorno, fino ad un massimo di 14 giorni di ritardo; del 12,5% dell’imposta per ritardi compresi tra 15 e 90 giorni, mentre per ritardi superiori a 90 giorni scatta la sanzione ordinaria pari al 25% dell’imposta. Prima del decreto Sanzioni, l’ammenda era del 30% o della tassa dovuta. Il ravvedimento operoso va effettuato compilando il Modello F24 indicando le sanzioni previste. L’inoltro può avvenire in via telematica, anche attraverso le app di home banking o rivolgendosi ad una banca o un ufficio postale o, in alternativa, recandosi presso un Caf o un patronato.
Non provvedendo con ravvedimento operoso, possono scattare conseguenze più gravi rispetto alle sanzioni amministrative, come il pignoramento di beni.
Il deputato di Italia Viva, insieme ad altri senatori, politici e giornalisti è tra i…
Ultimo ponte lungo di questo periodo per gli italiani. Mattia Gussoni in esclusiva ai nostri…
Uno studio neuroscientifico identifica un circuito dopaminergico che permette al cervello di cancellare la paura.…
Il Giappone piange la sua "vecchietta" numero uno: è morta a 115 anni. Un'era geologica…
Djokovic fuori dagli Internazionali bnl d’Italia : il campione serbo sorprende tutti con il suo…
Arrivano notizie drammatiche riguardo una violenta sparatoria che sarebbe andata in scena all'interno di un…