Caso Alemanno, da Boschi, Matone a Renzi: “Non lo lasciamo solo”. E c’è la petizione a Mattarella per la grazia

L’ex Sindaco di Roma ed ex ministro del Governo Berlusconi ha ricevuto una delegazione importante a Rebibbia, lui commosso

Momenti importanti e delicati per Gianni Alemanno. L’ex Sindaco di Roma ed ex Ministro dell’Agricoltura del Governo Berlusconi comincia a nutrire qualche speranza in più sulla sua situazione, in carcere dal 1 gennaio del 2025 per, secondo i magistrati, aver violato le disposizioni del tribunale di Sorveglianza e scontare così per intero la condanna per traffico d’influenze. “Una pena severissima e un accanimento“, dicono tanti suoi amici ma anche avversari politici che in questi ultimi sette mesi non l’hanno lasciato da solo.

Gianni Alemanno
Caso Alemanno, da Boschi, Matone a Renzi: “Non lo lasciamo solo”. E c’è la petizione a Mattarella per la grazia (Ansa Foto) Cityrumors.it

Gianni Alemanno sono sette mesi che è all’interno del carcere di Rebibbia dove ogni giorni scrive il suo diario che tanto sta facendo parlare, visto che diverse volte le sue parole sul sovraffollamento delle carceri sono state lette e usate all’interno del Parlamento anche e soprattutto da parte di personaggi che non fanno parte della sua storia politica. Ed è proprio questa la stranezza.

E’ vero che attorno al caso di Alemanno si sta trovando una vera e propria sinergia bipartisan che sta cercando di smuovere qualcosa, tanto che a breve potrebbero esserci anche delle novità in questo senso. Dalla Cassazione, ad esempio, dove la Corte a breve dovrebbe esprimersi sulla possibilità di concedere ad Alemanno i quasi 16 mesi passati ai servizi sociali, ovvero la condanna che stava scontando ai domiciliari, considerato che quando è stato arrestato il 31 dicembre del 2024 non gli sono stati riconosciuti anzi deve scontare per intero la condanna prevista per traffico d’influenze, 22 mesi, così in questo modo uscirà da Rebibbia a giugno del 2026. Una stortura.

Renzi, Boschi e Matone ma anche il presidente Fontana sono con Alemanno: e si spinge per la liberazione anticipata speciale di Giachetti

Sabato 12 luglio c’è stata una visita importante nel carcere di Rebibbia per Gianni Alemanno, anche perché si sono presentati diversi deputati e senatori della Repubblica per andare a trovare Alemanno ma anche per dare un segnale non solo di vicinanza ma anche di attività per la situazione in cui sta versando l’ex Sindaco di Roma. Sono andati a trovarlo Giachetti e Rita Bernardini, che vanno spesso, ma soprattutto Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Simonetta Matone, quest’ultima è una presenza assai significativa anche perché si tratta di un ex magistrato che ha lavorato anche per il tribunale di Sorveglianza.

Un messaggio chiaro e preciso, nonché quella della solidarietà da parte della politica tutta che sta cercando di trovare una soluzione a questa situazione che sta vivendo l’ex Sindaco di Roma. “Non lo lasceremo solo, siamo accanto a lui”, il messaggio che sembra vogliano destinare i politici che hanno comunque un peso all’interno della vita politica italiana.

Alemanno e Fontana
Renzi, Boschi e Matone ma anche il presidente Fontana sono con Alemanno: e si spinge per la liberazione anticipata speciale di Giachetti (Ansa Foto) Cityrumors.it

Insomma, tutti in campo per Gianni Alemanno, tanto che in Parlamento c’è una spinta importante per la proposta di legge di Giachetti sulla Liberazione anticipata speciale che potrebbe risolvere il problema del sovraffollamento. Nonostante le parole di Nordio, c’è la partecipazione attiva da parte del presidente del Senato Ignazio La Russa e a breve, forse prima delle vacanze di agosto, potrebbe esserci un blitz firmato maggioranza e opposizione su questo provvedimento.

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