E’ probabilmente il massimo esperto che ci possa essere in materia forense e scienza criminale, ex direttore del Ris di Parma: “C’è la corsa a riaprire casi chiusi…”
Una persona chiara, cristallina, quel che pensa dice e quello che dice è sempre suffragato da fatti e prove acclarate. Pochi ce ne sono. Con lui, inoltre, non si possono dire bugie e non è uno che racconta verità alternative, ma solo e unicamente verità. E’ un ex generale dell’Arma dei Carabinieri, una delle menti più rispettate del paese, a lui, a Luciano Garofano, si deve la risoluzione di tanti casi spinosi su cui ha lavorato in modo incredibile come il delitto di Cogne, il case Caretta, la strage di Erba e il delitto Garlasco, ma tanti altri ancora.
Se molti restano affascinati da serie Crime come il famoso Csi americano, ecco l’ex generale Garofano è probabilmente, la massima espressione scientifica, reale e vera a livello italiano anzi, decisamente meglio, come la scienza riesce a dare una mano per rendere più chiare cose che non lo sono, arrivando così a prove incontrovertibili. “Da qualche anno c’è come una corsa a riaprire casi con sentenze definitive“, osserva con un pizzico d’amarezza l’ex generale dell’Arma dei Carabinieri
E sul caso del delitto di Garlasco, Garofano ci ha lavorato e tutto quello che sta accadendo ultimamente l’ha lasciato perplesso, per le tante inesattezza sul presunto nuovo elemento che potrebbe portare Andrea Sempio, per il quale ha fatto da consulente e ha lavorato con la difesa, come indagato nel caso dell’uccisione di Chiara Poggi.
E per quanto sta avvenendo, l’ex generale non nasconde stupore e un pizzico d’amarezza anche per tutto quello che è circolato e sta circolando da giorni: “Le tracce di Dna trovate sotto le unghie della povera ragazza Chiara Poggi non si riferiscono a nuove analisi come qualcuno ha sostenuto, ma sono i risultati ottenuti del 2014“.
Ma la Procura di Pavia va comunque avanti e sembra seguire una strada diversa, per Luciano Garofano conta la scienza e la legge, su quello non transige: “Ora la prima cosa che farò, se sarò confermato consulente di Sempio, è studiare la documentazione della difesa di Stasi e quella della Procura, anche per vedere a quali elementi nuovi è in possesso della Procura di Pavia…”
In ultima analisi, Luciano Garofano spiega il suo personale e puntuale punto di vista su tutta la situazione e su quella che si potrebbe venire a creare: “Sarà importante capire se quel profilo è idoneo per essere confrontato, cosa che personalmente non credo e successivamente valutare l’eventuale compatibilità con il signor Sempio, ma è necessario essere comunque molto cauti perché Sempio frequentava la casa di Chiara Poggi e quindi quella minima quantità di Dna riscontrata sul materiale ungueale potrebbe riferirsi in caso di compatibilità soltanto a una contaminazione che non ha nulla a che vedere con l’omicidio…“
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