L’ex tennista è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per soffermarsi sui prossimi US Open e su cosa potranno fare gli italiani
Il ritiro di Sinner a Cincinnati ha fatto scattare un campanello d’allarme. Il malessere, infatti, è arrivato a pochi giorni dall’inizio degli US Open. Lo Slam americano non mette in palio per Jannik solo la conferma della vittoria dello scorso anno, ma anche il primo posto nel ranking. Se l’altoatesino non dovesse fare meno di Alcaraz, lo spagnolo lo supererebbe in classifica andando a riprendere il numero uno al mondo.
Ai nostri microfoni è intervenuto Paolo Bertolucci. Con l’ex tennista abbiamo parlato anche delle condizioni di Sinner in vista dei prossimi US Open oltre del cammino che potrebbero fare gli altri italiani. Un passaggio anche su Berrettini e sul suo ennesimo forfait stagionale.
Paolo Bertolucci, partiamo da Sinner. Il problema avuto a Cincinnati potrebbe creare delle difficoltà a Jannik nel duello con Alcaraz agli US Open?
“La certezza non la possiamo avere perché non conosciamo le reali condizioni di Sinner. Speriamo comunque di no. È stato due giorni fermo e i primi turni dovrebbero essere alla portata. Naturalmente per arrivare fino in fondo l’azzurro deve essere al massimo della condizione. Ci sarà tanto caldo e sono tre su cinque. Quindi servirà il miglior Jannik, altrimenti non c’è chance contro Alcaraz“.
Naturalmente non c’è solo Sinner. Cosa dobbiamo attenderci dagli altri italiani?
“Mi aspetto che Musetti ritrovi il livello che aveva espresso fino all’infortunio. Mi auguro che sia tornato nella condizione che aveva nei mesi scorsi. Sonego fa sempre il compito. Fa le cose giuste. Naturalmente difficilmente arriverà fino alle fasi finali dello Slam, ma da lui ci si attende sempre il risultato. Cobolli deve dimostrare che questa annata gli è servita per fare esperienza“.
Non possiamo non toccare il tema Berrettini. Altro forfait agli US Open. Quando lo rivedremo in campo?
“Molto difficile rispondere a questa domanda. Io lo vedo solamente quando scende in campo, quindi in questo momento non solo. Di certo più il tempo passa e le speranze diminuiscono. Non resta che augurarsi di vederlo di nuovo giocare. Al livello di prima sarà sicuramente impossibile, ma ora la cosa più importante è che torni finalmente in campo“.
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